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La Festa della Toscana al Teatro Rosini

"Una comunità: le mille voci della Toscana"

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La stagione del Teatro Rosini di Lucignano inaugura sabato 30 novembre in occasione della  FESTA DELLA TOSCANA 2013 Una comunità: le mille voci della Toscana, un evento organizzato da Officine della Cultura in collaborazione con Noidellescarpediverse.
In scena lo spettacolo ITINERARIO SIRIANO - Racconto di un viaggio ipotetico del XIV secolo per la drammaturgia di Samuele Boncompagni da Francesco Petrarca  e con  Samuele Boncompagni voce narrante Massimiliano Dragoni salterio percussioni Massimo Ferri bouzouki, oud, cümbüş  Novità di questa stagione sono le cene che accompagneranno o precederanno gli spettacoli; per l’inaugurazione la cena sarà Toscana appunto curata e cucinata del ristorante IL GOCCINO di Lucignano.
La realizzazione di questo spettacolo in occasione della Festa della Toscana, come apertura della stagione del Teatro Rosini di Lucignano, ci pare particolarmente indicata visto il tema a cui quest’anno è dedicata la Festa stessa: un grande letterato toscano del passato, che ci permette di dare voce alle mille culture e tradizioni che oggi convivono nella nostra Regione, nella prospettiva di una società multiculturale coesa e accogliente. Prenotazione obbligatoria: Officine della Cultura 0575/27961 Ristorante Il Goccino 0575/ 836707

Tra le “mille voci” di una comunità culturalmente ricca come quella toscana, ce n’è una dell’illustre passato che ci ha lasciato uno scritto strepitoso per tutto ciò che ci racconta. L’autore è Francesco Petrarca, nato ad Arezzo, di cui nel 2014 ricorrerà il 710° anniversario della nascita e il testo è Itinerarium syriacum scritto per l’amico cavaliere milanese Giovannolo Guido da Mandello, luogotenente dei Visconti a Bergamo.
Ci è sembrato improvvisamente attuale questo testo (del 1358) alla luce della recente attenzione che si è sollevata sulla terra di Siria e sul suo popolo martoriato. Il titolo petrarchesco dello scritto in verità parla di “itinerario in Terrasanta”, ma questa che abbiamo riprodotto è la titolazione più vulgata e spuria. Il testo nasce come garbato rifiuto ad intraprendere assieme al Mandello il lungo e periglioso viaggio di pellegrinaggio, ma aggiunge, e qui sta il curioso interesse che ci ha spinto a portarlo sulla scena, la descrizione puntuale e ricchissima di citazioni letterarie, storiche, aneddotiche di ogni luogo toccato dal viaggio stesso. Prima per mare, da Genova, giù lungo la costa tirrenica italiana, poi, attraversato lo stretto di Messina, lo Ionio risalendo fino ad Otranto per attraversare fino a Corfù e così il Peloponneso e le Cicladi fino al vicino Oriente: a quel punto o ancora mare o scegliere il percorso via terra fino a Gerusalemme.
Scrive Petrarca a proposito del Viaggio e del Viaggiare: “conosco molte cose che non ho visto ed ignoro molte che ho visto”. Infatti quello descritto è un viaggio intellettuale, non un resoconto postumo, ma un rarissimo esempio di letteratura “prospettiva”: Petrarca progetta un viaggio puramente teorico, ipotetico.
Con questo spettacolo si vuol dare corpo e voce a queste strepitose pagine di un’eccellenza storica della letteratura toscana, che ci suggeriscono e ci insegnano l’osservazione, l’attenzione e il rispetto per le tradizioni e le storie delle diverse popolazioni del Mediterraneo, quello stesso mare che unisce  e allontana i popoli.

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