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Indagine di mercato: dove e Perché il “Gaming Rosa”

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Si è abituati a sentir parlare di studi e ricerche sul gioco e sulla roulette e, quasi sempre, per formulare statistiche “negative” relativamente a coloro che vengono coinvolti nelle derive che lo stesso gioco può provocare. Ben venga, quindi, uno studio più “leggero” rivolto sempre al gaming, ma per quello che riguarda il “genere femminile”: cosa preferiscono, dove giocano e, sopratutto perché giocano le donne? Chi svolge questa ricerca “rosa” è un istituto serio e professionale come la Doxa che ci ha abituato a risultati non “consueti” ed osservazioni particolarmente “dentro” le motivazioni che conducono ad avvicinarsi ad un mondo come quello del gioco d'azzardo.

Quindi, “ci piace” sapere qualcosa in più relativamente a ciò che spinge le donne al gioco. La prima cosa che può balzare agli occhi, però, non riguarda espressamente le donne, ma la riflessione che gli uomini -che si preoccupano di questo settore e del marketing relativo- tralasciano quasi inconsciamente di valutare un target molto interessante al quale non viene dedicata l'attenzione che si dovrebbe: appunto il gioco visto dalle donne!

Le donne sono inclini al gioco perché probabilmente quel momento rappresenta una pausa che si regala per non pensare alle mille cose da fare ogni giorno. Anche le donne sono coraggiose ed “adrenalitiche” e, come gli uomini, provano ovviamente gusto nello sfidare la fortuna per concedersi momenti di puro intrattenimento. É errato pensare che giochino esclusivamente ad un Gratta&Vinci: le donne sono molto più attratte dalle slot machine e dai giochi da Casinò. Però, troppo spesso, il pensiero comune frena loro poiché le Case da Gioco sembrano posti dedicati agli uomini dove una donna immediatamente diventa “preda da abbordare”.

Dalle ricerche condotte nel “gaming rosa” emerge una gentile richiesta, emersa forte e chiara: le donne vogliono delle sale rosa, dove potersi sentire a proprio agio e giocare in tranquillità, senza essere giudicate o ritenute oggetto di attenzioni maschili. Di questi stereotipi onestamente il “mondo rosa” ne ha un po' piene le scatole! I desideri relativi al mondo del gioco, quindi, si rivolgono alla tranquillità ed alla esclusività di un posto e le caratteristiche di queste “sale rosa” si possono raggruppare così:

  • accesso dedicato alle donne, dove poter entrare indisturbate
  • una “men free”, dove possono giocare solo le donne
  • awp, Vlt, Virtual Games con ambientazioni non necessariamente da “femminuccia”, quindi comprese di sport
  • un angolo ristoro con prodotti di élite, dove si possano degustare alcoolici, ma anche bevande analcoliche
  • comodi divanetti dove poter fare due chiacchiere
  • degli angoli per gli acquisti, con vestiti ed accessori, per “coccolarsi”, magari spendendo il ricavato di una vincita

Quello che è chiaro è che la donna vuole poter giocare e non doversi privare di questi attimi piacevoli di svago: purtroppo, si può dire che ancora oggi il “gioco è maschile” partendo dalla sua ideazione, allo sviluppo ed alla “destinazione” che è ancora quella dell'uomo. In ogni caso, questo desiderio delle donne è molto forte e la percentuale  che nasconde questo desiderio è molto più alta di quello che si può immaginare: circa il 40% delle donne dichiara che “sicuramente” entrerebbe in una sala da gioco a loro dedicata ed un ulteriore 32% dichiara che vi entrerebbe “molto probabilmente”. Questi desideri “rosa” non saranno mai ascoltati? Chissà, ai posteri la possibilità di verificare l'operato del “mondo gioco maschile”!

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