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La Tares infiamma gli animi dei lucignanesi

Scadenza posticipata al 16 dicembre

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Gli uffici comunali e lo stesso sindaco lucignanese sono stati presi "d'assalto" da parte dei cittadini infuriati per aver ricevuto le bollette Tares (ex Tarsu - tassa dei rifiuti) naturalmente alle famiglie ed imprese. Le domande più frequenti:" perché questa nuova tassa? Non abbiamo già pagato per l'anno che sta finendo? "Perchè il mio vicino, il mio parente, il mio amico ha pagato di meno? Queste ed altre le domande che i cittadini si fanno e soprattutto sono "stanchi" di pagare le tasse.  Di chi la colpa? Proprio per rispondere al meglio a queste domande siamo andati ad intervistare il sindaco Maurizio Seri. "Aspettavo la "visita" del giornale e, sinceramente ne sono contento, così potrò rispondere, in merito all'arrivo di queste bollette Tares, ad una fascia più grande della mia popolazione.

"Abbiamo contrastato in tutti i modi l’entrata in vigore di questo tributo poiché erano prevedibili aumenti, anche consistenti, a carico di famiglie ed imprese in un momento in cui davvero non ce n’era bisogno. Fino ad oggi infatti il Comune, attraverso la fiscalità generale, calmierava il costo del servizio. Oggi con la normativa in vigore che trae origine da un decreto legge del 2011 questa azione non è più praticabile per i comuni, la legge infatti impone che il costo totale del servizio sia coperto interamente ( 100%), con il gettito risultante dal pagamento del tributo. L’Amministrazione Comunale di Lucignano desidera informare i propri concittadini che la scadenza del tributo è posticipata al 16 dicembre e che quindi la scadenza riportata nell’avviso di pagamento al 30 novembre non deve essere considerata. La Tares ha efficacia una sola volta con il saldo previsto in questo mese. Infatti gli importi ricevuti precedentemente con scadenze luglio  e settembre corrispondevano al 90% di quanto dovuto nel 2012. La Tares sulle abitazioni viene calcolata, in modo rilevante, sul numero dei residenti nell’immobile ( vale a dire più persone abitano nella casa e più si paga), ed in misura ridotta sulla superficie dell’appartamento. La Tares sulle attività viene calcolata in base alla superficie dell’immobile ed in base all’attività svolta in base al concetto che chi più produce rifiuti, quindi maggiormente inquina, paga di più. Oltre a questo c’è una quota che lo stato ha aggiunto, pari a 0,30€ a mq, riscontrabile nel bollettino di pagamento con il codice 3955. Per il futuro permane ancora oggi la più totale incertezza. Stiamo assistendo ad uno spettacolo penoso della politica che si è incartata per 8 mesi sulla questione Imu prima casa. L’Imu prima casa ce l’hanno già fatta pagare con l’aumento dell’Iva, l’aumento dei bolli e dell’accisa sulla benzina e per ultima la Tares. Comprendiamo la rabbia e la frustrazione di molti nostri concittadini che si recano in Comune per avere chiarimenti. A noi tocca ricevere e gestire questa rabbia senza nulla avere in cambio visto che una parte del tributo va direttamente allo stato e quello che resta ci viene sottratto dai trasferimenti del fondo di riequilibrio che per Lucignano assomma a 331.000,00€ oltre i 164.000,00 della cosi detta spending revue, quindi 500.000,00€ in meno per la nostra comunità. L’unico sollievo che ho come Amministratore Pubblico è che tra 6 mesi  terminerò il mio mandato, per chi verrà i miei più sinceri e sentiti auguri".

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