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Piano sanitario, delibera lampo

Mugnai ( F. I. ) : a cosa deve servire ? A far campagna elettorale ?

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«Volevamo un Piano serio, abbiamo avuto una montagna di parole»

            «466 pagine per un equivalente di 229.227 parole, 11.237 paragrafi, 1.618.849 caratteri (spazi inclusi, però). Per approvarlo, dopo 4 anni di nanna, è bastata una seduta di giunta convocata alla chetichella di venerdì sera alle 18 ed esauritasi, evidentemente dopo accuratissimo approfondimento, in meno di due ore. Ed eccolo lì: il nuovo Piano sanitario e sociale integrato della Regione (Pssir). E’ nato. Al momento, a parte il peso in pagine, parole, paragrafi e caratteri (spazi inclusi) non è dato saper di più». A buttarla sul sarcastico è il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI). Sono anni che Mugnai tampina la giunta sulla stesura del Pssir: «Sì ma volevamo un piano serio – afferma – calato sulla realtà delle cose non di tre anni fa, ma di oggi. Un piano che avesse in sé il coraggio delle scelte non più rinviabili: governance, Società della salute, territorio, rete ospedaliera, liste di attesa, rapporto pubblico-privato, rapporto con le Università... Mica una montagna di parole buona solo a rattoppare con pezze di carta l’incapacità manifestata dalla giunta regionale che in quattro anni non era riuscita a dotare la Toscana del principale piano di programmazione, quello per il settore della sanità che assorbe i tre quarti del bilancio».
            «Comprendiamo – prosegue Mugnai – che chiudere la legislatura senza aver approvato uno straccio di Pssir sarebbe stato disdicevole. Così, invece, tra qualche mese in campagna elettorale questo neo risulterà camuffato da quelle 466 pagine di cerone. Ma la domanda di fondo che dobbiamo porci, e che dovrebbe porsi anche la maggioranza, è: a cosa deve servire il Pssir? E’ uno strumento fondamentale per governare un settore importantissimo, e se fino ad oggi la maggioranza non era stata capace di approvarlo è perché esso deve contenere scelte politiche strategiche, inevitabilmente controverse? Oppure è solo un fiume di parole come nella bozza che ci era stata consegnata il 18 dicembre scorso, le famose 466 pagine per un equivalente di 229.227 parole, 11.237 paragrafi, 1.618.849 caratteri, buona per dire in campagna elettorale “beh noi l’abbiamo fatto”? Evidentemente, alla luce dei fatti e di come in giunta hanno gestito la partita, il buon Guzzanti avrebbe ragione di rispondere: “la seconda che hai detto”».
            Ora il Pssir ‘nuovo-si-fa-per-dire’ deve affrontare l’iter istituzionale: «Fatti salvi tutti i dubbi di legittimità avanzati anche di recente dal Presidente del Consiglio regionale – riflette Mugnai – adesso si apre in Commissione, ma anche in maggioranza, un passaggio interessante anche sotto l’aspetto politico. Sono fiducioso del fatto che non rimarrò il solo a credere che il Pssir non debba servire solo per essere sbandierato in campagna elettorale».

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