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PRESTITO MICROIMPRESE – Lazzeri (Ncd): “Messi a disposizione 3 milioni di euro a fronte di una richiesta di 17 milioni. "

Servono finanziamenti aggiuntivi per le 205 richieste d’aiuto per un totale di 2 milioni di euro provenienti dalla provincia di Arezzo

a cura della redazione
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«Prestiti per emergenza microimprese, servono fondi aggiuntivi per il boom di 205 richieste d’aiuto da 2.202.920 di euro provenienti dalla provincia di Arezzo. Il bando per piccoli prestiti alle microimprese di tutti i settori produttivi toscani approvato con decreto dirigenziale 5101 del 21 novembre 2013 è un’iniziativa lodevole ma il plafond di soli 3 milioni di euro  messo a disposizione dalla Regione per aiutare le imprese toscane rischia di essere insufficiente: al 31 gennaio 2014, data di chiusura del bando, sono state presentate 1.400 domande (205 in provincia di Arezzo) per una richiesta complessiva di quasi 17 milioni di euro (di cui 2.202.920 di euro dalla provincia di Arezzo). Una domanda quasi 6 volte superiore all’offerta regionale che in questo momento di flessione, solo nel 2012 hanno chiuso 29.000 imprese toscane di cui 2.640 imprese nella provincia di Arezzo, deve essere ampliata». E’ la dichiarazione del consigliere regionale Ncd, Gian Luca Lazzeri, che richiede alla Regione di mettere a disposizione risorse aggiuntive con la concessione di piccoli prestiti previsto tramite la costituzione della Rete Pem “Prestiti di Emergenza per le Microimprese” formata da associazioni di categoria a partire da Conflavoro.

«Il bando – sottolinea – è un’iniziativa meritevole nata per dare una boccata d’ossigeno al tessuto delle piccole medie imprese e prevede prestiti da 5mila fino a 15mila euro da restituire a tasso 0 entro 36-60 mensilità, con un pre-ammortamento di 12 mesi (in pratica la prima rata si paga dopo un anno dalla concessione del finanziamento). Un aiuto per le microimprese messe in ginocchio dall’attuale congiuntura economica, basti pensare che il saldo negativo del movimento anagrafico della provincia di Arezzo, secondo dati Infocamere, al 2012 è stato di -254 iscrizioni mentre il tasso di cessazione è stato del 6,8%. I comuni con tasso di cessazione più alto sono stati Chitignano (11,9%), Stia (10%) e Pian di Sco (13,9%) mentre ad Arezzo il tasso è stato di 6,9% con 812 imprese cessate a fronte di un tasso toscano del 6,1%. Ma il plafond è si è esaurito dopo il primo giorno d’apertura del bando, non è possibile ridurre un’iniziativa così lodevole ad una corsa a chi ha il mouse più veloce. Per questo chiediamo alla Giunta è un’ulteriore iniezione di finanziamenti per coprire le centinaia di richieste di aiuto che altrimenti rischiano di restare inevase. A colmare il gap fra richieste e offerta infatti, considerato basterebbe una piccolissima percentuale del bilancio di previsione 2014 della Regione che ammonta a quasi 9 miliardi di euro. Una concessione che andrebbe a colmare anche la lacuna comunicativa che ha accompagnato il bando, forse non sufficientemente pubblicizzato, e ottenere l’obiettivo principale: quello di dare respiro alle oltre 400.000 microimprese toscane la cui parabola discendente verso il fallimento inizia spesso di fronte a piccoli ostacoli quotidiani che la Regione ha il compito di rimuovere».

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