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Rondine vola a Bruxelles per il Semestre europeo di presidenza italiana

L’annuncio nell’ambito della presentazione del Rapporto Annuo 2013 che si è tenuto ieri alla Camera dei Deputati

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 Nel 2013,30 gli studenti internazionali, 500 le candidature, 150 le Rondini d’Oro, i giovani che hanno terminato il percorso di formazione nello Studentato, oltre 5mila gli studenti in visita di istruzione alla Cittadella.  Questi alcuni numeri del Rapporto Annuo 2013 di Rondine, presentato a ieri a Roma, presso la Camera dei Deputati, nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari gremita di amici e sostenitori dell’associazione, alla presenza di autorità istituzionali civili e religiose, esponenti del mondo della cultura, della politica e dell’informazione. Un bilancio dell’anno trascorso che già guarda al futuro con nuovi interessanti progetti e opportunità tra cui quella della partecipazione al Semestre europeo di presidenza italiana che vedrà una delegazione di Rondine l’ 11 e il 17 novembre prossimi al Parlamento europeo per presentare la propria attività su invito dell’europarlamentare David Sassoli. Simbolicamente la rondine rossa della Cittadella si affianca a quella tricolore, logo ufficiale del Semestre italiano.

La presentazione del Rapporto Annuo è stato aperto dalla vicepresidente della Camera, Marina Sereni che ha portato i saluti iniziali ricordando i drammatici eventi che in questi giorni si stanno verificando in Medio Oriente ma anche i numerosi conflitti dimenticati di tutto il mondo e sottolinenando la “scarsità degli strumenti a disposizione dalla comunità internazionale per intervenire per la pace”.  “C’è bisogno di far rinascere la speranza e la fiducia soprattutto nelle giovani generazioni che hanno conosciuto solo i fallimenti del processo di pace. A Rondine - continua la vicepresidente – ho potuto vedere di persona la qualità del lavoro educativo che viene svolto, un lavoro di semina.  C’è bisogno di questo seme, di questa capacità di vivere insieme e accettarsi. Anche la politica - ha concluso Marina Sereni - deve accorgersi di queste esperienze perché ha bisogno di questa testimonianza per poter cambiare lo stato delle cose”.

“Sono quindici anni che porto in giro il vangelo di Rondine, la sua buona notizia” Non poteva mancare il saluto di S.Em. il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve,  vicepresidente della Cei e “grande amico dell’associazione di cui è stato un po’ il padre spirituale nei suoi anni di vescovo di Arezzo” come ha ricordato il giornalista Giampiero Gramaglia che ha presieduto il tavolo dei relatori.  Bassetti ha ricordato due grandi fatti storici che caratterizzano questo anno per l’Italia: il Semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea e l’anniversario dei cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale.  L’Europa come “insieme di valori, cultura, spiritualità al cui interno l’impegno per la difesa della dignità umana e della pace assumono grandissimo valore” soprattutto alla luce di questo “drammatico anniversario” dell’evento definito da Benedetto XV “il suicidio dell’Europa civile”. Un anniversario che tuttavia“potrebbe rappresentare il momento giusto per riprendere il filo di una discussione pacata che sappia parlare dei differenti legami culturali, laici e religiosi che lo tengono unito”. Per  far sì che “l’Europa diventi la casa di tutti”.

Molti i rappresentanti istituzionali che hanno inoltre inviato il loro saluto e sostegno pur non potendo essere presenti all’ormai consueto appuntamento romano di Rondine. S.Em il cardinal Pietro Parolin, ha espresso il suo “sostegno pieno, cordiale e convinto all’azione della pace di Rondine”. Il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha tenuto a far “pervenire i migliori auguri di buon lavoro e i più cordiali saluti da estendere ai  collaboratori ed ai partecipanti tutti”.

“Spiacente per non poter essere presente a causa di sopraggiunti inderogabili impegni” anche  il ministro all’Ambiente Luca Galletti ha tenuto a inviare un messaggio di sostegno: “Da anni ormai Rondine Cittadella della Pace rappresenta un punto di riferimento fondamentale nella costruzione di percorsi di dialogo e confronto tra culture diverse.  Lo fa attraverso un lavoro costante,
faticoso ma indispensabile aiutando e formando questi tanti giovani che fuggono dalle guerre e dalla disperazione”.
E’ stata quindi presentata la nuova generazione dei giovani dello Studentato Internazionale di Rondine da cui l’occasione per introdurre l’apertura del progetto Rondine a nuove aree di guerra e altri soggetti coinvolti nei conflitti internazionali. Per la prima volta infatti, saranno presenti nello Studentato giovani provenienti dal Sudan e dal Daghestan oltre che dagli Stati Uniti.

Un rappresentante per ognuna delle tre generazioni di studenti ha portato la propria esperienza di fronte alla platea, gli attuali studenti, i nuovi e gli ex studenti. Tra loro Noam, Rondine d’Oro israeliana, che ha compiuto da un anno il suo percorso e ha raccontato come avviene a Rondine l’incontro col “nemico”, come attraverso un faticoso lavoro sulla persona si ricostruisca lentamente la fiducia.  “La priorità è il conflitto internazionale – ricorda Noam - ma si deve partire dal conflitto interpersonale, come fa Rondine, che ci prepara al giorno successivo alla firma dell’accordo di pace, quando ancora i popoli saranno divisi dall’odio dal rancore. Noi saremo i ponti, i mediatori di quel giorno, per portare avanti una vera convivenza tra i popoli non solo una pace sulla carta”.

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