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Gioco d’azzardo: il Ministero dell’interno conferma la validità delle scelte del Comune di Arezzo

Sono contenute nel regolamento urbanistico e in un’ordinanza sindacale: sale giochi a non meno di mezzo chilometro da luoghi sensibili

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Con tre distinte note, il Ministero dell’interno ha riconosciuto il valore dei regolamenti degli enti territoriali, anche per quanto riguarda il gioco d’azzardo. Il Comune di Arezzo si era attivato fin dallo scorso anno. “Lo avevamo fatto – ricorda il Sindaco Stefano Gasperini – nell’ambito della revisione delle norme tecniche di attuazione del regolamento urbanistico che erano state approvate dal Consiglio Comunale. Successivamente e cioè l’8 gennaio di quest’anno, un’ordinanza sindacale aveva ribadito il no all’apertura ‘di sale da gioco, sia tradizionali che VLT, e di spazi per il gioco che siano ubicati in un raggio di 500 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale”.

Non solo, il divieto è esteso a zone dove si siano verificati “episodi criminosi andando a provocare ulteriori effetti pregiudizievoli per la sicurezza urbana, la viabilità, l’inquinamento acustico e la quiete pubblica, inasprendo le conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché il degrado territoriale e del valore degli immobili”.

“Le indicazioni del Ministero dell’interno confermano la validità degli atti della nostra amministrazione – sottolinea l’assessore Barbara Bennati. Ci siamo mossi sulla scia dell’allora nuova legge regionale che consente agli enti di porre limitazioni alle nuove aperture. In particolare se le zone interessate sono vicine ad aree di aggregazione, scuole e chiese. Portiamo così avanti la strategia di prevenzione della ludopatia e di lotta al gioco d’azzardo che da tempo il Comune ha scelto di applicare d’intesa con Asl e associazioni del volontariato”.

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