L'arte è quella meravigliosa “sensazione” che può pervadere ognuno di noi, senza distinzioni di alcun tipo, né di razza né di genere, e di certo anche il concetto di “normalità” si stravolge di fronte alle muse dell'estro. Normalità è una parola che qualsiasi artista cerca di bandire dal proprio dizionario, poiché l'arte è l'esaltazione del talento inventivo che possiamo avere e covare in noi. L'abilità di creare è un principio che fa decadere qualsiasi pensiero razionale sull'abilità, ecco perché “l'ars” è davvero una livella, seppur non come quella del mitico Totò, che ci insegna ad ammirare e ascoltare l'opera invece di giudicare l'artista.
Per questo e molti altri motivi, il connubio tra arte e disabilità viene celebrato sempre più spesso attraverso mostre e manifestazioni, un esempio è certamente riconoscibile nel Ferrara Buskers Festival, il più famoso festival di artisti di strada che quest'anno ha invitato otto artisti non udenti a suonare e condividere col pubblico la loro passione per la musica. Volendo restare più vicino a noi possiamo parlare della mostra appena conclusa dal nome “Geometrie a colori”, un'esposizione realizzate dai ragazzi del Centro Diurno l’Aquilone di Montelaterone, allestita nel Liceo delle Scienze Umane di Arcidosso. I ragazzi del centro, seguiti dagli educatori e da Barbara Contri, hanno utilizzato materiali da recupero e mobili come panchine, pannelli da parete e tavolini da salotto per creare le loro opere che sono state esposte dal 2 all'11 agosto.
Bisogna inoltre stare attenti a non incorrere nell'errore di pensare che l'arte per i disabili, qualsiasi sia la loro disabilità, sia semplicemente un passatempo o qualcosa da fargli fare per tenerli impegnati, ma che abbia meno valore di altra o che sia in qualche modo di serie B. Tanto per tornare in tema musica, basti pensare al celebre Beethoven che a trent'anni aveva già delle difficoltà uditive e che in breve divenne completamente sordo, nonostante ciò all'età di cinquant'anni circa compose la celebre “Nona”.
Non occorre tuttavia andare così indietro nel tempo per poter parlare di disabilità, talento e genio. Possiamo prendere in considerazione anche il celebre Walter Disney, un uomo che di certo non ha bisogno di presentazioni e che per tutta la vita ha convissuto con un forte autismo. Citiamo ancora il genio della fisica Stephen Hawking o Paganini, oppure volgiamo lo sguardo al mondo dell'arte grafica e pittorica odierna e nominiamo Michael Monaco, un pittore quadraplegico che dipinge con la bocca, un po' come Peter Longstaff che, essendo nato senza braccia, dipinge col suo piede destro. Entrando invece nel mondo dell'autismo non possiamo non parlare di Stephen Wiltshire che grazie alla sua capacità di disegnare riproducendo anche i minimi dettagli di ciò che ha visto solo per pochi secondi, è diventato famoso ed ha creato incredibili lavori come ad esempio il Panoramic Landscape, disegno di New York largo sei metri, che ha creato dopo un volo in elicottero di 20 minuti.
Inutile aggiungere altre parole ai fatti che abbiamo davanti ogni giorno, cerchiamo solo di ricordarci di aprire bene gli occhi e guardarci attorno per ammirare tutte le meravigliose creazioni che ci circondano, senza pregiudizi di alcun tipo!