Il macellaio c’era anche quest’anno. E pure gli sposi. E poi le canoe, il pianoforte, il servizio funebre. E chi più ne ha più ne metta. La ventitreesima edizione della Spollinata ha colorato e animato, da far ridere a crepapelle, l’Arno, come da tradizione. L’avventura delle imbarcazioni, più uniche che rare, e dei loro passeggeri-timonieri è cominciata a Giovi. E poi giù lungo il fiume, con voglia di farcela, determinazione, incoscienza e tante tante risate. Perchè raggiungere il traguardo a Ponte Buriano è una sfida non solo con la forza delle proprie braccia ma anche con la propria creatività e con le doti da “ingegneri”, per lo più improvvisati, sfoderate nella creazione dell’imbarcazione.
Ed il pubblico, come tutti gli anni, non è certo mancato. I coraggiosi naviganti sono stati supportati fin dalla partenza lungo tutto il percorso da centinaia e centinaia di persone appollaiati sul ponte a Castelluccio e sulle sponde a Giovi e Ponte Buriano. Anche il meteo ha fatto la sua parte concedendo una tregua e regalando una giornata calda e soleggiata.

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