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Green Porno, la Rossellini e Icastica non riempiono San Domenico - FOTO

L'opinione de' Botoli

a cura della Redazione
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"Green porno" è un'opera particolarmente difficile, da interpretare. L'artista è sola sul palco, e presenta con spiegazioni e introduzioni parlate, i suoi videoclip. Nei filmati, travestita da insetto o animale, simula in modo fin troppo esplicito varie forme di coito, simulanti i veri atti animali. Ma dà l'impressione di voler trasformare e mostrare come pornografico, un atto che nel mondo animale non vuol dire sesso, ma solo vita. A differenza dell'essere umano, infatti, l'animale ha la riproduzione come unico e solo obiettivo dell'esistenza, e non vive di certo gli atti necessari, con la morbosità che trapela dai clip mostrati stasera a San Domenico. Alcuni tratti della rappresentazione sono parsi piuttosto imbarazzanti, ma sicuramente ci sarà anche chi sarà convinto di aver assistito a una opera splendida, e rispettiamo anche questa opinione. D'altra parte, quando si parla di arte, il giudizio che ognuno ne dà è una valutazione soggettiva data dal gusto personale. E ognuno, per fortuna, ha i suoi gusti e il diritto di esprimerli e soddisfarli.

Lo spettacolo di Isabella Rossellini era uno degli eventi più attesi, leggendo il programma di Icastica. L'aspettativa però è rimasta sulla carta. Difficile trovare i motivi, della scarsa affluenza di pubblico in San Domenico. La location scelta, la piazza davanti alla cattedrale omonima, sarebbe davvero splendida. Offre naturlamente, tra l'altro, quella dolce pendenza degradante, che la rende simile a un anfiteatro naturale, e che dovrebbe favorire la visuale agli spettatori delle ultime file. Questa sera tutto questo era abbastanza inutile.

Senza voler nemmeno lontanamente avvicinare questa serata a quella di Skin, dobbiamo però giocoforza annotare il gran numero di sedie vuote in platea. Oltre la metà dei posti previsti, infatti, è rimasta inutilizzata. Non ha aiutato in questo, la transennatura tutto intorno alla piazza ma al suo interno, che ha permesso a diverse persone, di poter vedere poco, ma sentire bene.

E' l'ora però, che invece di lanciarsi nelle oramai consuete strenue difese di Icastica, l'assessore Macrì inizi a pensare a cosa ci sia che non va in questa manifestazione. Perchè al momento sono i numeri, più delle mere critiche, a puntare il dito contro la biennale. E non si additi l'aretino, come causa e colpevole dei vuoti in piazza. L'aretino era il target primario, se non considerato, da considerare. E l'aretino non è cambiato negli ultimi due mesi. L'aretino è sempre lo stesso, da così tanto tempo che già Dante ci definì quali che siamo.

Siamo certi che si vorranno anche domani indicare motivi di vanto e di soddisfazione, ma nel mondo dello spettacolo mezza platea vuota ha un solo significato, amplificato a dismisura se il nome di cartello è di quelli importanti. Cosa è stato quindi a non funzionare, quest'altra volta? Cosa si dovrà fare per i prossimi due mesi, per evitare di arrivare a ottobre e ritrovarsi a dover stilare un elenco di fallimenti e vuoti? Oggi mancano due mesi alla fine dell'esposizione, e siamo ancora in tempo per migliorare e recuperare il tempo perduto, ma si può farlo solo agendo. E partendo dall'ammissione degli errori fatti e delle scommesse perse, per usarli come trampolino di lancio per il "buono" da fare nel prossimo futuro

guarda LA FOTOGALLERY COMPLETA della serata in Piazza San Domenico

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