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Valenti "Chiedo al Comune di ridarci la loro parte del marchio Arezzo Wave" - FOTO

Bilancio positivo alla chiusura del Festival. Il patron della manifestazione intanto pensa a Perugia

a cura della Redazione
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Soddisfazione, numeri eccellenti, buona musica, clima familiare e festaiolo. Sono questi i termini più usati stamani, nel corso della conferenza stampa per la chiusura di Arezzo Wave 2013, dall'assessore provinciale Rita Mezzetti Panozzi e dal sindaco di Civitella per tracciare un bilancio dell'evento. E parole di soddisfazione anche dal Deus ex machina del Festival, Mauro Valenti, che ha però colto l'occasione per fare una richiesta al Comune di Arezzo "Chiedo che ci restituiscano la loro parte del marchio Arezzo Wave. Non voglio far polemiche - ha precisato - è una richiesta fatta con tranquillità dato che il Comune non riconosce il valore culturale della manifestazione. Quindi vogliamo riacquistare, anche in questo senso, la nostra indipendenza". La storia del marchio affonda le radici nel tempo. "Una ventina di anni fa - spiga sempre Valenti - il Comune aveva voluto partecipare in prima persona alla promozione del Festival. Inizialmente senza investimenti, poi dal 2002 con la costituzione della Fondazione inserendosi con una cifra ingente. Ma adesso le condizioni sono cambiate per cui chiedo di riavere anche la loro parte".

Ed anche sul futuro del Festival, nonostante Valenti abbia rimarcato insistentemente il suo legame con Arezzo, ha confermato di avere contatti con Perugia, "Ho rimandato tutto a settembre". Ma il patron di Arezzo Wave ha anche ipotizzato delle date, cercando una giusta alternanza con Umbria Jazz. "Sono stato contattato dal sindaco, che ho anche incontrato, ed è venuta qua una rappresentante del Comune. Ho poi partecipato ad una riunione in Regione. Ci terrebbero ad avere il Festival. Perugia vuole rilanciare la propria immagine, dopo i brutti episodi di droga e violenza che hanno visto coinvolti studenti". Ma lo stesso Valenti non ha neppure escluso di fare un bis ad Albergo perchè "nonostante le preoccupazioni iniziali, che capisco, il Festival è stato un successo. L'immagine che più mi è piaciuta è quando sono andato a prendere un pezzo di pizza, mentre cantava Max Gazzè, ed i ragazzi in cucina cantavano e ballavano. Questo indica tranquillità. Abbiamo poi fatto compilare un quistionario al pubblico, con la scusa di dar loro il braccialetto per l'accesso all'area degli eventi, e le risposte sono state esilaranti". Valenti ha quindi iniziato a leggerne alcune relative al perchè era piaciuto Arezzo Wave "il paesagio toscano in cui è stato organizzato", "la buona musica", "l'amore della gente, l'ambiente familiare", e qualcuno ha osato anche aggiungere "le ragazze con cui ci posso provare". Ed ancora da Valenti commenti all'edizione appena chiusa "Il contesto ridotto ha dato una buona riposta. Per la prima volta abbiamo messo un palco in più, e per la prima volta la gente si è resa conto che in Italia esistono nuovi ed interessanti gruppi".

Entusiasta anche il sindaco di Civitella "Siamo soddisfatti di essere riusciti a non far lasciare ad Arezzo Wave la provincia. Un grazie particolare allo staff di Valenti ma soprattutto alla Polisportiva che, con i suoi volontari, ha reso possibile tutto ciò". Ed a farle eco l'assessore provinciale Mezzetti Panozzi "La manifestazione ha regalato e portato a Civitella un bel festival, c'era anche mia madre che ha 87 anni. La particolarità di questa edizione è stata proprio quella di un evento familiare".

Insomma, anche per quest'anno si abbassa il sipario su Arezzo Wave. Polemiche, critiche, elogi, apprezzamenti. Il Festival è stato tutto questo. E continuerà ad esserlo. In tanti lo rivorrebbero ad Arezzo, ma tra Valenti ed il Comune continuano ad esserci frizioni e recriminazioni. Chissà se Arezzo Wave se ne andrà di nuovo, chissà se rimarrà in provincia, chissà .....

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