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Gli studenti in piazza. 'Istigati dai professori'. Manifestazione non autorizzata, interviene la DIGOS - FOTO

Una delegazione di ragazzi del 'Fossombroni' ricevuta da Vasai, Ruscelli e Mezzetti

a cura della Redazione
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Una mattinata convulsa e densa di significati, è quella che ha visto protagonisti gli studenti del Fossombroni. Poco dopo le nove di questa mattina, alcune centinaia di ragazzi si sono presentati davanti al palazzo della provincia in Piazza della Libertà. Armati di megafono e striscioni, i ragazzi hanno iniziato a lanciare slogan e a manifestare. Il tema è quello scottante in questi giorni, della riorganizzazione del polo scolastico. La convivenza di Pacle, geometri e artistico, proprio in questi giorni è al centro dell'attenzione. La situazione secondo gli studenti è in progressivo peggioramento. La mancanza di aule e di laboratori sono solo un problema in più e di difficile gestione. Per gli studenti del Fossombroni le aule ci sono, ma mancano i laboratori, requisito essenziale perchè una scuola tecnica possa far svolgere anche un po' di pratica ai suoi studenti. Contemporaneamente c'è chi sta anche peggio: all'artistico mancano proprio le aule, con dieci classi che devono utilizzare a rotazione i laboratori e senza una “fissa dimora” nell'edificio scolastico. Tutto questo ha portato i ragazzi sul piede di guerra, ma non è stata tutta farina del sacco studentesco.

L'assembramento sotto il palazzo della provincia ha destato allarme, perchè la manifestazione non era stata autorizzata e nemmeno comunicata alla questura. Sono arrivati gli uomini della Digos, e la soluzione immediata è stata lo scioglimento dell'assembramento, con il relativo ritorno a scuola degli studenti, mentre una delegazione di nove di loro incontrava i rappresentanti della Provincia di Arezzo. Il Presidente Vasai, l'ingegner Tiezzi e gli assessori Mezzetti e Ruscelli, hanno quindi accolto in ufficio i nove rappresentanti scelti, per un'ora abbondante di discussione sui temi caldi, davanti alla piantina dell'edificio scolastico, per studiare insieme le soluzioni.

“Il tavolo è servito di confronto con i ragazzi, perchè anche se le problematiche erano note, abbiamo sentito la necessità di affrontare direttamente con loro i problemi” - ha detto l'assessore Ruscelli al termine dell'incontro - “abbiamo studiato alcune soluzioni possibili nell'immediato, anche e tenendo conto del fatto che alcuni dei problemi riscontrati sono dovuti a situazioni momentanee relative solo a questo anno scolastico. Le soluzioni dovranno essere analizzate nei prossimi giorni, probabilmente con l'istituzione di una commissione, per permettere ai ragazzi di poter avere dalla scuola quello che è giusto”. Ruscelli ha però parlato anche di opportunità di queste manifestazioni: “Mi pare che ora sia il momento di smorzare i toni, non si possono forzare queste polemiche fino a questo livello”

Un rappresentante degli studenti è venuto insieme a Ruscelli a parlare con la stampa: “Non sapevamo che per manifestare fosse necessaria un'autorizzazione, ne una comunicazione alla questura. Nessuno ci ha detto niente di tutto questo, e noi per nostra ignoranza abbiamo sbagliato”. Ma è stata l'ultima parte del suo intervento quella che lascia più interrogativi aperti: “Sono stati i nostri professori e i vicepresidi, che da diversi giorni ci spingevano a fare delle azioni eclatanti e delle manifestazioni”

Quest'ultima frase, dettata dall'innocenza del giovane, lascia intravedere un quadro molto diverso da quello che poteva sembrare. Se è lecito aspettarsi che uno studente di scuola superiore non sia al corrente di tutte le regole, altrettanto non si può dire per chi sarebbe delegato all'istruzione dello studente stesso.

Il dirigente scolastico Prof. Alessandro Artini è stato sentito telefonicamente e ha manifestato la sua profonda solidarietà con l'ideale degli studenti, pur dissociandosi dai metodi, ma questo a quanto pare cozza con l'operato dei professori che, a detta degli studenti, avrebbero istigato i giovani all'azione. In mattinata è stato emesso dal Fossombroni un comunicato stampa a firma del Prof. Artini: In merito agli avvenimenti occorsi questa mattina, preciso quanto segue: Stamani gli alunni sono usciti di classe senza l’autorizzazione della Scuola. Per quanto mi riguarda, ho cercato ripetutamente e inutilmente di farli recedere dal loro intento. Ciò posto, constato come gli eventi di questi giorni abbiamo turbato emotivamente i giovani, a ragione anche della loro condizione adolescenziale. Molti di loro percepiscono, a torto o a ragione, un senso di ingiustizia. La Scuola si è certamente adoperata per rasserenare gli animi e lo farà senz’altro anche in futuro. È necessario che le istituzioni pubbliche adottino anch’esse una strategia di dialogo. Per questo il sottoscritto e i suoi collaboratori manifestano una piena disponibilità all’incontro con il Presidente Vasai.

Un'analisi della mattinata deve far notare alcuni punti, a noi le domande, a chi di dovere le risposte: se gli studenti hanno abbandonato la scuola senza autorizzazione, non avrebbe dovuto Artini avvertire l'autorità, vista la fuga in massa dall'istituto? Come mai la questura è stata avvertita solo dal personale della provincia che si è visto arrivare centinaia di studenti in piazza? Come mai dei professori hanno istigato degli alunni all'azione? Come mai non hanno edotto i ragazzi sui modi per l'organizzazione e la realizzazione di una manifestazione facendogli rischiare pesanti conseguenze penali? Chi sono questi professori?

Sicuramente è vero, come ha detto Ruscelli, che bisogna buttare acqua sul fuoco, perchè i problemi sono reali e vanno affrontati, ma le soluzioni si trovano più facilmente intorno a un tavolo che in una piazza. Altrettanto sicuramente però, è necessario anche capire quali siano gli interessi che ruotano intorno alla questione, perchè se è vero che gli studenti hanno il loro futuro, la loro istruzione e i loro diritti da difendere, è altrettanto vero che questa mattina hanno dichiarato di essere stati spinti all'azione da chi dovrebbe educarli e proteggerli, almeno per ora.

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