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Aumentano le presenze turistiche nelle aree protette

Domanda orientata verso la natura e le tradizioni locali

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“Oltre 101 milioni di presenze turistiche nei parchi italiani, con una crescita del 2% l’anno, quasi il doppio dell’aumento registrato dal turismo in Italia nell’ultimo anno. Il valore della partita del turismo natura nel nostro paese è stato pari a 10,9 miliardi di euro, con una crescita del 3% rispetto al 2012. E non finisce qui, perché il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi risulta tra i parchi più richiesti dai tour operator nazionali”.

Questo è quanto emerge dal convegno all’orto botanico di Palermo “Parchi come luogo di incontro tra green economy e green society” che si è svolto lo scorso ottobre.

Un dato questo che non può che farci riflettere all’indomani degli Stati Generali delle Comunità dell’Appennino che ha visto nel turismo uno dei temi presenti sui tavoli di lavoro.

“La promozione turistica  – ha commentato il Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Luca Santini – è fortemente incoraggiata dalla legge quadro, in essa vengono riposte le speranze di sviluppo socio economico del territorio. In questo senso l’ente deve adottare strategie e politiche in grado di dare delle risposte. Le nostre azioni saranno volte a promuovere forme di  ecoturismo dove il turista partecipa attivamente all’ambiente e alle culture locali. Un turismo sostenibile nel rispetto delle finalità ambientali dell’area protetta, valorizzare non solo gli aspetti naturalistici, ma coniugarli con gli aspetti antropici appartenenti all’area protetta e al territorio circostante, e quindi la storia, le tradizioni, la cultura e le produzioni tipiche devono far parte della nostra comunicazione turistica”.

Nel documento sul turismo dell’Appennino che verrà emerge che bisogna partire dall’educazione e dalla formazione proprio delle popolazioni locali affinché possano intraprendere relazioni comunicative con i turisti. La comunità deve arrivare alla consapevolezza di essere elemento di trasmissione di conoscenze, di informazioni, in una parola protagonisti di una cultura dell’accoglienza. L’esempio delle cooperative di comunità è sicuramente una formula interessante di coinvolgimento delle popolazioni locali in attività di accoglienza turistica di natura imprenditoriale. Solo attraverso il coinvolgimento delle giovani generazioni, studenti, agricoltori, imprenditori, guide, sarà possibile immaginare il futuro dell’Appennino.

In questo senso anche Liviana Zanetti, il presidente dell’Apt Servizi Regione Emilia Romagna, ha ribadito “ L’Appennino che verrà dovrà essere un Appennino senza confini che attraverso il camminare, tramite la pratica del trekking, del godimento lento del territorio consente un approccio diretto con i diversi ambienti che compongono il variegato paesaggio appenninico. Sono tanti i pacchetti e le opportunità per chi ama il trekking, le escursioni ma anche la pratica sportiva in genere che possono collegare l’Appennino settentrionale fra Emilia-Romagna e Toscana e le altre regioni, attraverso ambienti naturali e paesaggi di rara bellezza. Il progetto, unico nel suo genere in Appennino, è stato esaltato nel corso degli stati regionali, dove si è rivelata l’importanza della sinergia e della collaborazione tra i soggetti regionali, gli operatori che operano sul territorio e il Sistema Parchi e che sono stati determinanti per l’ottimo risultato raggiunto”.

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