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Cisl "Nel 2013 disoccupazione stabile e cassa integrazione in leggera flessione. Ma la crisi continua"

Il settore parasubordinato che con circa 25000 addetti supera il settore metalmeccanico

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A pochi giorni dalla fine del 2013, ecco il consueto bilancio dell'anno che sta per lasciarci. "Dodici mesi faticosi, dice Marco Salvini, segretario generale CISL Arezzo, dove le difficoltà non hanno risparmiato nessun settore e dove la parola crisi è stata la più usata. Crisi dei valori, crisi industriale, finanziaria, immobiliare, crisi del consumo, crisi della quarta settimana, ma anche della seconda ed ora anche della prima. C'è la crisi, è colpa della crisi. Questa è stata la frase che, in questo 2013, è stata chiamata a descrivere e giustificare le situazioni più diverse".

"Ma la crisi, continua Salvini, come già accaduto in analoghe circostante in tempi passati deve rappresentare un momento per dare corpo a quei cambiamenti che sono inevitabili senza più  temporeggiare. Cambiamenti necessari per dare risposte alle incalzanti difficoltà in cui versano i lavoratori, e necessari per restituire centralità al lavoro ed alla sua tutela.

Passando alla lettura dei dati relativi al nostro territorio, continua il segretario Salvini, il quadro che emerge evidenzia, in particolare, due aspetti: una disoccupazione stabile ed una cassa integrazione in leggera flessione. Quest'ultima determinata prevalentemente da un minor ricorso delle aziende ai cigs (cassa integrazione in deroga) perché sospese le autorizzazioni per attingere al fondo.

Volendo entrare nello specifico dei settori, l'edilizia è quello che ha avuto e che continua ad avere le maggiori sofferenze. Facendo ricorso ai numeri si evidenzia che le ore lavorate hanno subito un ulteriore calo dell'8%. Dato questo destinato, purtroppo, a salire.

Nel mondo del lavoro dipendente, invece, sempre dai numeri, emerge una certa stabilità, mentre nel lavoro autonomo una flessione e questo è in controtendenza al passato dove magari qualcuno rispondeva alle difficoltà mettendosi in proprio. Da non sottovalutare nella nostra Provincia il settore parasubordinato che con circa 25000 addetti supera il settore metalmeccanico, segno di una precarietà che è aumentata sensibilmente e che non va demonizzata, ma investita di nuove tutele alle quali come sindacato dobbiamo impegnarci nel prossimo futuro.

Ma in questa fase, che dovrebbe portare ad una maggiore apertura, quello che più ci preoccupa e allo stesso tempo ci sconcerta è che persiste una cultura che respinge tutto ciò che riguarda l'insediamento di nuove attività produttive. La vicenda della riconversione della SADAM, ad esempio; un rimpallo che si gioca da 7 anni e che, a tutti i livelli, sembra che poco importi il futuro occupazionale del territorio. Paradossalmente è più importante accapigliarsi sul colore delle strisce dei parcheggi se devono essere blu o bianche, che lo sviluppo e la sopravvivenza di un intero territorio.

Un altro argomento sul quale ci siamo spesi come Sindacato e che continueremo a spenderci è quello della formazione universitaria. La sua presenza è strettamente connessa al territorio. Molto del pendolarismo della provincia è scolastico/universitario questo vuol dire che grava sulle famiglie, per eliminarlo una delle strade è potenziare proprio l'offerta che deve essere più allettante e varia ma, comunque, legata alle richieste del mondo lavoro ed economico del territorio.

Siamo anche consapevoli e molte delle nostre battaglie lo dimostrano che viluppo del territorio è strettamente legato anche alla rete delle infrastrutture. In questa fase sosteniamo e condividiamo il lavoro di chi ci sta rappresentando ai massimi livelli. Certo, si può fare di più e meglio per questo continueremo a vigilare e ad essere propositivi così come siamo pronti ad appoggiare tutte quelle iniziative che possono portare nuovo impulso al nostro territorio.

La vicenda che riguarda il locale istituto di credito non ci lascia indifferenti, ma vogliamo ricordare che nel territorio operano, svolgendo un ruolo importante, anche altre banche di credito cooperativo. In questa fase delicata non ci sentiamo di dare nessun messaggio se non quello riaffermare che siamo impegnati come Sindacato a garantire la massima informazione a tutela dei lavoratori impiegati nell'istituto.

Ed infine, dice Marco Salvini, una considerazione di carattere generale. Oggi vi è molta confusione, la politica ha raggiunto un livello di credibilità molto basso che legittima chiunque, anche chi non ha titoli, a protestare contro tutto e tutti. In questo difficile contesto, come Sindacato, non abbandoniamo il nostro impegno sia a livello regionale che locale affermando che i risparmi della politica passano anche dalla semplificazione delle istituzioni e da un dimagrimento di tutte quelle attività cosiddette partecipate. Quanto dovremo ancora aspettare per scrivere la parola fine su Coingas.

Il Sindacato è sempre pronto a dare il proprio contributo nell'interesse dei lavoratori, delle imprese e del territorio vorremmo che anche gli altri soggetti condividessero nei fatti questo impegno".

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