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Severini a tutto campo: "Il 2012 è stato sconcertante. Ho sbagliato, ma vado avanti e spero di restare in sella a lungo"

Il presidente amaranto ha parlato a ruota libera dell'anno che sta per chiudersi e delle prospettive future. "Entro il 31 dicembre approveremo il bilancio"

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La salvezza da acciuffare sul campo e il bilancio ancora da approvare, i rapporti con i soci e quelli con Zerbini. Orgoglio Amaranto, De Nicola, Martucci e Balbo, il mercato e il futuro. Gino Severini traccia un bilancio del 2012. Dopo un anno che lui stesso definisce sconcertante, per il 2013 la sfida più grande del presidente è quella di dare una solidità economica e un futuro certo all’Arezzo oltre a riconquistare la fiducia e la credibilità perse agli occhi della piazza. I prossimi mesi diranno se sarà riuscito nel suo intento oppure no.
Presidente, dopo tante delusioni l’anno si è chiuso con una vittoria.
“Era l’ora che combinassimo qualcosa di buono. Spero che il successo contro la Pontevecchio sia di buon auspicio per il 2013”
In effetti c’è ancora tanto da fare per risalire la china.
“Ai giocatori ho detto che da qui in avanti devono dimostrare di essere uomini veri. La piazza non merita lo spettacolo che abbiamo offerto in questa prima parte di stagione. Sono convinto che l’organico possa permettersi una posizione di classifica decisamente migliore”.
Come giudica le prime settimane di lavoro di De Nicola?
“E’ un professionista che conosce il calcio come pochi. Ha grande esperienza e i contatti giusti per scegliere i giocatori che fanno al caso dell’Arezzo. Sta facendo quello per cui l’ho preso. Lo considero una punta di diamante della società".
Cosa dobbiamo aspettarci ancora dal mercato?
“A gennaio arriverà sicuramente qualche altro rinforzo. Per la punta abbiamo praticamente chiuso (Marinucci, classe ‘94 dal Parma, ndr). A  centrocampo interverremo perché il reparto non è completo. In difesa abbiamo migliorato l’assetto con un paio di innesti, ma se ci sarà l’occasione ci muoveremo anche per un difensore”.
Come sono adesso i rapporti con Martucci?
“Quelli che ci possono essere tra due vecchi amici che si conoscono da tantissimi anni. La stima e la riconoscenza verso Walter sono intatte e sono sicuro di essere ricambiato. Ad un certo punto ho preso atto che c’erano delle difficoltà e che il progetto che avevamo pensato era fallito. Era giusto cambiare. Dopo due anni di ottima attività ho ritenuto che fosse necessario il distacco della collaborazione”.
Il bilancio verrà approvato entro il 31 dicembre?
“Non vedo perché non dovremmo riuscirci. Prima di Natale abbiamo concordato con gli altri soci delle linee guida per arrivare ad una soluzione positiva entro la fine dell’anno.  Ci risentiremo nelle prossime ore per incontrarci e chiudere il bilancio”.
La frattura con Anzalone e Felleti rimane però.
“I rapporti si sono ormai cristallizzati su posizioni divergenti, però il fine comune è l’Arezzo. Quindi usando un po’ di ragionevolezza si dovrebbe raggiungere un accordo”.
Come giudica la scelta di Orgoglio Amaranto di ritirare il proprio rappresentate dal Cda proprio per favorire l’approvazione del bilancio?
“Ho compreso le motivazioni e sono d’accordo. Purtroppo abbiamo un consiglio d’amministrazione che non è rappresentativo delle logiche della società. Con il suo strappo il comitato ha sollecitato gli altri soci. E’ stato da stimolo per accelerare. Un’operazione fatta per il bene dell’Arezzo. Sono sempre stato dalla parte di Orgoglio Amaranto e continuerò ad esserlo”
Tornerà un menbro di OA nel Cda?
“Me lo auguro. Appena avremo messo alle spalle questo periodo sciagurato dal punto di vista gestionale spero che il comitato torni ad avere un proprio rappresentante. Colgo l’occasione per ribadire la mia stima per Roberto Cucciniello”
Può garantire che da qui al termine della stagione non ci saranno altri scossoni in società?
“Lo auspico. Stiamo lavorando per dare una prospettiva futura. Le liti e le divisioni non servono a nessuno”.
Sarà presidente anche dopo maggio 2013?
“Vorrei restare in sella più a lungo possibile. Se ci saranno nuovi soci disposti a dare una mano saremo aperti al dialogo e alla collaborazione per rendere ancora più solido l’Arezzo, ma non ho intenzione di abdicare”.
Durante la trattativa con la cordata campana, aveva realmente intenzione di vendere?
“Se il progetto fosse stato reale avrei fatto un passo indietro senza alcun problema, ma questi signori non si sono mai palesati, Si è trattato di un sogno di mezza estate”.
Con Zerbini pensa di ricucire o lo strappo è insanabile?
“Da parte mia c’è la volontà di riprendere il discorso. Zerbini è una persona che merita rispetto e fiducia. Spero il prima possibile di sedermi con lui attorno ad un tavolo. Con i propositi giusti il progetto del Villaggio amaranto rimane una priorità”.
Tradotto: serve un club più solido.
“Certamente. Per questo sono aperto a nuovi soci”.
I tifosi non ne possono più di vedere la propria squadra annaspare nei dilettanti. Cosa devono aspettarsi da questa società per il futuro?
“L’obiettivo primario adesso è la salvezza. A fine stagione cercheremo di creare i presupposti per un club più forte. Se non sarà possibile proveremo lo stesso ad allestire una squadra per vincere il campionato”.
Come definirebbe il suo 2012 da presidente dell’Arezzo?
“Sconcertante. Nel girone di ritorno dello scorso torneo avevamo le carte in regola per vincere ed, invece, siamo mancati nel momento decisivo. La seconda parte dell’anno è, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Non avremmo mai pensato di trovarci a dicembre in queste condizioni”.
Quante colpe si dà per la situazione che si è creata?
“Le  persone intelligenti devono saper fare autocritica ed io ho sicuramente sbagliato a scegliere le persone. Ho le mie colpe. Quando si dirige la barca, e questa rischia di affondare, il comandante ha commesso degli errori”
A proposito di persone, Balbo l’ha delusa?
“No, anche se il progetto non ha dato i frutti sperati. Abel è un amico e professionista serio e competente. Credo che sia capitato in una congiuntura  sfortunata. Quando abbiamo deciso di affidargli la guida tecnica eravamo convinti che fosse la ciliegina sulla torta”.
Rifarebbe tutte le scelte?
“Si, tutte”.
Come pensa di recuperare la fiducia e la credibilità persa da parte dei tifosi?
“Se torneranno i risultati penso che la piazza ritroverà entusiasmo e la voglia di credere in questo presidente e in questa società. Anche se da fuori è sembrato il contrario sono sempre stato vicino all’Arezzo. Alla tifoseria tengo molto”.
Nell’ultimo anno e mezzo ha avuto come interlocutore con l’amministrazione comunale l’assessore Donati. Cosa ne pensa della sua scelta di candidarsi alle primarie del PD per entrare in Parlamento?
“Sarebbe un ottimo parlamentare. All’amico Marco faccio i più cari auguri per la sua sfida. Egoisticamente preferirei restasse dov’è visto l’ottimo rapporto che ci lega. Se dovesse andare a Roma vorrà dire che avrò un altro interlocutore in Comune”.

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