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Silvia Avallone fa il pienone a Il giardino delle idee

Ha presentato Marina Bellezza

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Doppio appuntamento per Silvia Avallone ad Arezzo sabato 14 dicembre.

Una giornata intensa iniziata con la diretta streaming sul portale intoscana.it dal Liceo Scientifico Francesco Redi di Arezzo.

Tanti studenti ad accogliere la giovane e affermata scrittrice che non si è sottratta a un confronto appassionato e sincero con i ragazzi.

Molte le domande e le curiosità.

A tre anni da Acciaio, il bestseller d'esordio con oltre 500 mila copie vendute e tradotto in 22 lingue, premiato con il Campiello e da cui è stato tratto l'omonimo film, Silvia Avallone è tornata in libreria con Marina Bellezza, una tormentata storia d'amore d'altri tempi tra due ragazzi di provincia.

Si passa dal racconto della fabbrica e degli adolescenti di Piombino che dominava  Acciaio, alla provincia di Biella e alla storia della caparbia Marina Bellezza, aspirante cantante, ribelle, cresciuta senza il padre, che fa di tutto per imporsi nel mondo dello spettacolo e che già si immagina sul palco di Sanremo, e Andrea Caucino, figlio dell'ex sindaco di Biella, bibliotecario part time che, a differenza di Marina, ama la Valle Cervo e che, con una scelta controcorrente, torna sui monti del nonno dove prova a mettere in piedi una piccola azienda casearia.

Inevitabile che la loro storia d'amore d'altri tempi,  nata durante l'adolescenza, non possa che essere tormentata.

E inevitabile che la storia abbia appassionato gli studenti del Liceo Scientifico Francesco Redi che hanno voluto ringraziare la Avallone donando Lei due booktrailer da realizzati durante i gruppi di lettura promossi dai docenti dell’istituto.

Nel pomeriggio poi consueto appuntamento nella Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo.

E consueta fantastica accoglienza che il pubblico del Giardino delle IDEE.

Tanto, tantissimo, attento e curioso.

Rispondendo alle domande di Fabio Mugelli e Nadia Frulli, la Avallone ha raccontato della nuova generazione cresciuta in tempo di crisi.

“Ho iniziato a scrivere senza un intento preciso” ha affermato “Non avevo in mente l'idea di lavorare a un romanzo generazionale. L'obiettivo era raccontare due persone a me vicine per età, immerse nella disillusione con cui tutti facciamo i conti. Ma i protagonisti, a modo loro, dovevano anche dimostrare tenacia, andando avanti nonostante le difficoltà. Lo spirito del libro è di inizio, di fondazione, di conquista di qualcosa”

Ha ricordato poi come La parola libertà Le piaccia molto.

“Nel mio caso – ha sottolineato “è la scrittura a regalarmi la possibilità di sentirmi libera. Del resto è proprio questo il bello dello scrivere romanzi, poter obbedire a leggi diverse da quelle della vita di tutti i giorni e naturalmente poterle trasgredire”.

La Avallone non pensa che sia necessario e giusto rimanere, e che invece sia sbagliato andarsene, anzi. In entrambi i casi, se si fa una scelta consapevole, si sfida con coraggio il proprio tempo. Allo stesso tempo, oggi a volte sembra quasi scontato dire che si va via. Ed è per questo che nel romanzo mi piace ricordare che ci sono anche altre strade. Quanto alla mia esperienza personale, non ho mai pensato di andar via dall'Italia. Mi sento molto radicata in questi luoghi ed è per questo che quando scrivo parto sempre dai luoghi.

Ha ricordato poi quale sia il suo metodo di scrittura che non prevede di avere già la trama prima di cominciare a scrivere.

“Mi affido – ha risposto - completamente ai luoghi e poi parto alla ricerca dei personaggi. Con Marina Bellezza, quando finalmente ho capito che età dovevano avere i due protagonisti e quando si dovevano incontrare, è stato allora che si è avviato il romanzo. Sapevo di volere un personaggio femminile affamato e contraddittorio e un personaggio maschile che somigliasse a certe figure mitiche della mia infanzia”.

Al termine tanti libri venduti e Silvia Avallone che ha voluto autografare ogni copia apponendo una dedica personalizzata per ogni spettatore.

Una scrittrice affermata e piena zeppa di talento ma anche una donna sensibile, generosa e lontana dai clichè televisivi.

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