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“De materia medica. Il Dioscoride di Napoli”, dopo 2000 anni il testo disponibile

La presentazione sabato alle 17 presso la Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo

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Oltre 2000 anni. È l’età del codice redatto da Dioscoride “De materia medica”, un testo che è alla base della moderna scienza medica e farmacologica.

Di questo manuale di medicina “ante litteram” esistono più versioni, una delle più antiche  è conservata nella Biblioteca Nazionale di Napoli.
Aboca, società leader nella fitoterapia, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Napoli e l‘Università  Federico II ha ripreso il prezioso codice e lo propone oggi in forma inedita: infatti accanto al facsimile compare per la prima volta la traduzione integrale del testo greco.

Ma chi era Dioscoride e perché il suo testo è così importante per la scienza medica?
Dioscoride era un medico vissuto nel I secolo dopo Cristo. Il suo trattato “De materia medica” (in greco Perì üles iatrichès) suddiviso in cinque libri, è considerato, appunto, il più importante manuale di medicina e di farmacia di tutto il mondo greco romano e, nel medioevo, è stato tenuto nella massima considerazione sia in ambiente occidentale che in quello arabo.

Si tratta di un erbario, scritto in greco che ha influenzato tutta la medicina nei successivi 16 secoli. Rimase infatti in uso fino al XVII secolo. Come spiega Valentino Mercati, Presidente di Aboca nella prefazione, il testo di Dioscoride è «un prototipo, insomma, di tutte le farmacopee, un fulcro fondante della medicina occidentale fino all’età moderna».
La medicina a Roma, in epoca imperiale, era infatti un’ «accozzaglia di pratiche multietniche, oltre che di pratiche superstizioso-popolari». Il merito di Dioscoride è di aver fatto sua la teoria Ippocratica e di aver messo ordine nella classificazione dei medicamenti del tempo.
Sabato 12 ottobre alle h. 17.00, “De materia medica. Il Dioscoride di Napoli”,  l’importante opera edita da Aboca sarà presentata presso la Sala Muse del Museo Nazionale  d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo. Alla presentazione parteciperanno Agostino Bureca, soprintendente, Luisa Maria Casillo, presidente del Centro Unesco di Arezzo, Alessandro Menghini, del Centro studi Aboca Museum e Pierluigi Rossi, medico nutrizionista. L’incontro sarà coordinato da Antonella Di Tommaso, giornalista.

Ai partecipanti sarà data in omaggio una stampa botanica tratta dal facsimile Hortus Eystettensis di Basilius Besler, Aboca Edizioni

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