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Al Giardino delle Idee arrivano le Storie Ordinariamente Speciali

Dal 26 ottobre parte la stagione invernale. Grandi nomi come Catena Fiorello, Sahar Delijani e Silvia Avallone

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Il Giardino delle IDEE lancia il suo S.O.S..

Arrivano le Storie Ordinariamente Speciali.

Nella consueta versione invernale dal 26 ottobre 2013 al 5 aprile 2014 con inizio alle ore 17.00 ecco arrivare una nuova serie di incontri e confronti ancora nella splendida cornice della Sala delle Muse del Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna di Arezzo in via San Lorentino, 8 con ingresso rigorosamente libero e gratuito.

“L’attesa attenua le passioni mediocri e aumenta le grandi” scriveva François de la Rochefocauld.

Vi è una scenografia nell’attesa perché tutto ciò che vale merita di essere atteso.

Capita che sfiori un libro, te ne innamori e decidi che in quel momento la cosa più importante è toccarlo, leggerlo, viverlo, conviderne le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi in molto parole, sentire che non ne puoi fare a meno.

Le Storie Ordinariamente Speciali raccontano la dimensione del tempo.

Un tempo vissuto appunto come attesa, tessuto nelle figurazioni dell'anima.

Tempo dell'attesa ma anche tempo della speranza, della malinconia, della giovinezza, della riflessione, delle esperienze.

Perché “Non è importante quanto aspetti, ma chi e che cosa aspetti”.

E tutto ciò che si aspetta lungamente, alla fine, se arriva, arriva sempre inaspettatamente.

Apertura sabato 26 ottobre con il gradito e atteso ritorno di CATENA FIORELLO per la presentazione del libro, giunto alla quarta ristampa, “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”.

Siciliana, ribelle, scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva ma soprattutto terza di quattro figli - condizione esistenziale sempre difficile, figurarsi se due di loro si chiamano Rosario e Beppe - Catena Fiorello ha collaborato con numerosi trasmissioni televisive quali Festivalbar e Buona Domenica.  Ha scritto Picciridda edito da Baldini e Castoldi e per Rizzoli ha pubblicato il romanzo Casca il mondo, casca la terra. Nel suo nuovo libro Catena decide di confessarsi, raccontando che crescere con una mamma che compie magie per far quadrare i conti è tutto fuorché una sfortuna. Perché a vincere è sempre la serenità unita alla forza di credere nel futuro, difendendo la propria dignità e valori ben più grandi del benessere economico. Perché la ricchezza al tempo era tutta nei piatti che sua mamma Sara ogni giorno metteva in tavola, ispirandosi unicamente alla sua fantasia. Un libro pieno di profumo e odori amalgamati col sapore agrodolce dei ricordi. Un libro intimo, commovente, ironico, affollato di personaggi che rivivono nelle pagine con la stessa intensità dei profumi che riempivano. Un libro delicato e tenero. Un libro carico di sapore di buono, che più di una volta incontra l’amaro, ma se lo leva di dosso, con energia e ottimismo.

Si prosegue sabato 9 novembre con la scrittrice iraniana SAHAR DELIJANI per la presentazione del libro, pubblicato in 74 paesi e tradotto in 25 lingue, “L’albero dei fiori viola”.

Sahar Delijani è nata nella prigione di Evin, a Teheran,nel 1983, lo stesso anno in cui i suoi genitori furono arrestati a causa della loro lotta politica contro il regime islamico. Nel 1996, quando aveva dodici anni, i genitori decisero di emigrare in California, per unirsi alla famiglia della madre. Sahar cominciò a frequentare la seconda media. Nel 2002 fu accettata dall’Università di Berkeley, in California, dove si è laureata in Letteratura Comparata. Sahar scrive da molti anni. Le sue opere sono apparse in varie pubblicazioni e riviste letterarie fra le quali The Battered Suitcase, Tryst, SliceMagazine, Prick of the Spindle, Perigee, Border Hopping,Berkeley Poetry Review, e Sangam Review. E’ stata nominata per il Premio Pushcartnel 2010 e nel 2011, e ha a lungo collaborato con Iran-Emrooz (Iran di Oggi), una rivista politico-culturale.

Ambientato nell’Iran post-rivoluzionario e narrato da punti di vista diversi e interconnessi, L’Albero dei Fiori Viola è una storia profondamente personale, che dà voce agli uomini, alle donne e ai bambini che vinsero una guerra solo per trovare la loro vita, e quella dei loro discendenti, messa a repentaglio dalle conseguenze della vittoria.

Il Duemilatredici pieno zeppo di ospiti si conclude sabato 14 dicembre con SILVIA AVALLONE per la presentazione del nuovo romanzo “Marina Bellezza”.

Scrittrice e poetessa Silvia Avallone vive e lavora a Bologna, dove si è laureata in Lettere. Con il suo romanzo d’esordio Acciaio ha vinto il premio Campiello Opera Prima, il premio Flaiano e il premio Fregene, il premio Città di Penne, e si è classificata seconda al premio Strega 2010.  Al libro è ispirato l'omonimo film del regista Stefano Mordini interpretato da Michele Riondino e Vittoria Puccini, presentato al Festival del Cinema di Venezia. Se con Acciaio Silvia Avallone aveva anticipato la fine di un benessere che credevamo inesauribile, con questo romanzo ci dice che il destino non è già segnato e la vera rivoluzione sta nel rimanere, nel riappropriarci della nostra terra pezzo per pezzo, senza mai arretrare, perché anche se scalzi, furiosi e affamati, è certo che ce la faremo.

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