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Scassa, un aretino nell'olimpo del motociclismo

Il debutto in MotoGp è un sogno che si avvera. Il prossimo obiettivo è restarci a lungo

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Devo comprimere 13 anni di gare in 3 giorni in pista con la moto piu' potente che abbia mai guidato, nella categoria piu' importante e contro i piloti piu' forti del mondo”.  Con questa frase, postata sul suo profilo Fb, Luca Scassa ha condensato in poche righe l’emozione per il debutto nel mondiale MotoGp, la classe regina del motociclismo. L’occasione della vita (sportiva) è arrivata a trent’anni dopo tanta gavetta, gioie e dolori, vittorie e delusioni.  Domenica prossima, sul circuito spagnolo di Aragon, coronerà il sogno di una carriera. Un sogno inseguito fin da quando ha iniziato a correre. Quando glielo hanno detto quasi non ci credeva. Passato lo stupore non ha intenzione di fare la comparsa. Sa di giocarsi una chance forse irripetibile per impreziosire una carriera già ricca di un titolo italiano superbike con la Mv Agusta (2008) e oltre 70 Gran Premi disputati tra Superbike e Supersport.  Se dovesse convincere il team (Aprilia Art Crt, ndr) verrà confermato fino a fine campionato e a quel punto potrebbero spalancarsi prospettive interessanti in chiave 2014. Si appresta a svolgere un compito difficilissimo: dovrà adattarsi in pochi giorni ad una moto che non ha mai guidato.  Il talento e l'esperienza per riuscirci non gli mancano, l'entusiasmo neppure. Si sente felice come un bambino.
"The Rocker", come è chiamato nel paddock e dai fans per la musica che ama e che ascolta prima delle gare,  farà di tutto per rendere il prossimo weekend indimenticabile.  Al di là di come andrà, una cosa è sicura: vederlo scendere in pista a fianco di una leggenda come Valentino Rossi, e fenomeni del calibro di Lorenzo, Marquez e Pedrosa, ci renderà orgogliosi di essere aretini.

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