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Vecchioni, canevecchie e befanotti

Con l'Epifania ritornano le antiche forme rituali in Casentino

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A scandire il passaggio tra il vecchio ed il nuovo anno, ritornano, come di consueto, in corrispondenza di alcune località del Casentino, forme di ritualità itinerante che vedono la partecipazione di intere comunità. Si tratta, nello specifico,  di questue augurali con scambio materiale e simbolico, che prevedono un'azione cerimoniale, cantata, suonata o drammatizzata. I questuanti travestiti portano con sè l'augurio di un anno migliore, allontanano gli aspetti tristi della vita rovesciandoli attraverso la forza scaturita dal riso. Con la festa dell'epifania, infatti, nel ciclo delle feste invernali, si apriva la strada alle maschere ed ai caratteri propri del Carnevale. Questa realtà ancora viva, frutto anche di un percorso di riappropriazione e riproposizione consapevole da parte degli abitanti di alcuni paesi, rappresenta un aspetto prezioso del patrimonio culturale della prima valle dell'Arno. Proprio per questo la tematica è stata oggetto di una ricerca e di un approfondimento particolare nell'ambito dell'Ecomuseo del Casentino, progetto promosso dall'Unione dei Comuni Montani del Casentino. Ne è nata una pubblicazione a cura di Marco Magistrali dal titolo E' quella d'anno se la conoscete. Tradizioni rituali itineranti in Casentino, in vendita presso le librerie ed i centri informazione della vallata. (info 0575 507272 - www.ecomuseo.casentino.toscana.it)
Lo stesso curatore precisa: "alcuni significati profondi attribuiti a queste pratiche sono, evidentemente, ancora condivisi da una parte dei membri delle comunità e radicati nella propria struttura interpretativa del mondo, cosa che rende dunque vitali queste modalità atte a ritrovare sé stessi dentro al gruppo. Le tipologie di queste esperienze sono tante e diversificate, ma ciò che le accomuna è proprio il fatto che ci siano delle persone che sentono oggi attuali e presenti queste espressioni antiche delle relazioni tra gli uomini e vi dedichino tempo ed energie. Le tradizioni di questua rituale hanno una diffusione ampia in tutta l'area europea e, seppur con grande diversificazione nei tratti che caratterizzano ogni singola manifestazione, si presentano in prevalenza connesse
alle occasioni festive dell'anno, invernali e primaverili.

In sintesi, questi gli appuntamenti previsti:

La Befana della Banda. Questa forma di questua itinerante coinvolge il paese di  Bibbiena e le contrade limitrofe ed è promossa dalla Filarmonica Bibbienese "Sereni". Il "carro della befana", un furgone su cui è montata una casa di legno, accoglie i suonatori e cantori che eseguono dal vivo brani della tradizione tramandati oralmente.Informazioni: 347 2795146

4 Gennaio- I Vecchioni di Montemignaio
L'iniziativa è promossa dal Centro Culturale D. Calandra con il sostegno dell'Amministrazione Comunale di Montemignaio  e la Polisportiva. ll percorso dei vecchioni inizia dal mattino e coinvolge tutte le principali frazioni del paese. Si tratta di una vera e propria azione teatrale itinerante caratterizzata dalla messa in scena di una serie di "processi satirici". Informazioni: 333 4951729

5 Gennaio- I vecchioni di Cetica, Castel San Niccolò.
Promossa dalla Pro Loco I Tre Confini di Cetica, si snoda, a partire dal pomeriggio, in corrispondenza delle principali frazioni dell?alta valle del Solano. Tra canti e balli, molti sono i personaggi messi in scena (il dottore, lo sfacciato, il carbonaio, la figlia della befana) attorno alle due maschere centrali: la befana ed il marito della befana. Info: Pro Loco I Tre Confini di Cetica 347 1980098

5 Gennaio- Cenavecchia a Badia Prataglia, Poppi.
I bambini del paese, dalle 21 in poi, girano attraverso i "castelletti", i borghi del paese, intonando canti e raccogliendo offerte. La Cenavecchia e la serie di iniziative dal 4 al 6 gennaio dal titolo "Aspettando la Befana" sono inserite in un programma più ampio dal titolo Presepi nel Parco. Informazioni: Pro Loco di Badia Prataglia 338 2760819

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