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Elio Marchegiani: Transcultura

Sala S. Ignazio: fino al 24 febbraio

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La sala S. Ignazio ospita dal 26 gennaio al 24 febbraio l’opera di un artista che, da anni, fa del suo lavoro la “colonna sonora” del nostro tempo: Elio Marchegiani. A spasso nei decenni, Marchegiani si racconta con fare elastico e disinvolto, per essere artista senza il peso di una tecnica opprimente e inutilmente coerente. Marcia nel gusto degli usi e dei costumi attraverso quel mezzo secolo che, dalla fine degli anni Cinquanta, fra le avanguardie dell’informe romano e milanese, scrive la storia dell’Italia in seguito concettuale.
Elio Marchegiani assiste alla comprensione del proprio sentire, con sorrisi ammiccanti e muta profondità, accettando di evolvere insieme a tutti noi: visitatori distanti ma conquistati dalle mille forme della sua decorazione allusiva. Il mondo dell’espressività programmata, quello dell’evasione pop, la via delle musiche gommate e del colore pesato, la trasparenza del vetro, il mistero dell’ombra, la tassidermia… tutto conduce a una naturalità oggettuale riscoperta, all’affermazione della mutevolezza linguistica che è già criterio di stabilità, di ferma incursione nelle forme materiali di serrature, intonaci, lavagne, vernici preziose (coscienza morale così applicata alla metafora civile).
Elio Marchegiani (Siracusa, 1929) usa la realtà per concedersi quella «libertà di comunicazione che obbliga al pensiero, a una costante e attenta valutazione dell’Idea, per una conseguente sua realizzazione». Il reale è poiché diventa: la natura è anche oggetto; perfino l’artificiale appartiene al soggetto umano. «La sperimentazione si lascia definire quale “religione del progresso”, affinché la tecnologia possa decantarsi, trasformandosi in poesia».
Transcultura è realizzata dall’assessorato Cultura e Spettacolo del Comune di Arezzo, con la collaborazione di Galleria Giraldi. Sarà inaugurata sabato 26 gennaio alle 18,30 alla presenza dell’artista, dell’assessore Pasquale Macrì, di Dario e Marco Giraldi e di Fabio Migliorati, critico d’arte, direttore per le attività espositive del Comune di Arezzo e curatore della mostra.
Ingresso libero. Orari: da venerdì a domenica 11 – 13 / 16 – 19.

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