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Papa Gregorio X

La storia del Pontefice dell'offerta dei ceri

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Nato nel 1210 a Piacenza  le cronache lo descrivono di temperamento “mite e sereno”, tanto che un influente prelato, il concittadino Giacomo da Pecorara, cistercense, lo volle con sé per farlo studiare a Lione, Liegi e Roma. A Parigi poi ebbe come condiscepoli addirittura San Bonaventura e San Tommaso.
Quando venne eletto papa, nel 1271, alla fine di un interminabile concilio durato tre anni (!), si trovava in Terrasanta dove si rese conto di persona della necessità di una crociata, un grande desiderio che non riuscì però a coronare, e dove incontrò Marco Polo e i suoi fratelli di ritorno dalla loro avventura in estremo oriente. Un Papa, quindi, sicuramente “internazionale” e con una predisposizione particolare per l’Oriente.

Era di ritorno, in compagnia del nostro vescovo Guglielmo degli Ubertini, proprio dall’importante concilio di Lione dove aveva tentato con forza di ricucire lo strappo tra la chiesa di occidente e quella di oriente, in nome di quella unità che tanto desiderava, quando si ammalò e fu costretto a fermarsi nella nostra città con altri eminenti cardinali.

Morì nella nostra città in quel lontano 10 gennaio 1276 ed alla nostra città donò un cospicuo lascito per costruire una nuova Cattedrale.

Per onorare questo grande Papa, poi beatificato e dichiarato “co-patrono” assieme a San Donato, la città di Arezzo fin dal 1327 decise che ogni anno si dovesse solennizzare l’anniversario della sua morte con una imponente cerimonia in Duomo con l’offerta di ben 100 libbre di cera.

Così tutto il mondo giostresco si ritrova ogni anno con le sue rappresentative in costume per la ormai tradizionale Cerimonia dell’Offerta dei Ceri che si svolge come di consueto dopo l’Epifania nel sabato più vicino alla festa del Beato Gregorio.

 

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