Rondine nel Principato di Monaco per la conferenza sulla Primavera Araba

Presenti anche l'assessore provinciale Borghesi, che ha portato i saluti di Vasai, e l'arcivescovo Fontana

26/10/2012
Attualità
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“Per noi è un onore essere qui al Principato, perché Rondine ha un gran bisogno di un luogo dove si respiri aria internazionale”. Lo ha detto stamani il presidente e fondatore di Rondine Franco Vaccari in occasione della conferenza  “Un ponte tra due sponde, un ponte tra due mondi” realizzata da Rondine Cittadella della Pace in occasione del
Mese della Cultura e della Lingua Italiana organizzata dall’ Ambasciata d’Italia presso il Principato di Monaco. “Ci auguriamo che questo non sia un passaggio veloce, ma l’inizio di varie collaborazioni, che possa essere alla testa di un risveglio culturale, politico e civile di cui tutto il mondo ha bisogno. È importante muoversi con le istituzioni locali, perché a Rondine è importante una parola: insieme. E a Rondine si viene insieme”.  Rondine è stata accolta dal saluto dell’Ambasciatore italiano Antonio Morabito
“Rondine è l’emblema della pace e averla qui nel Principato è altrettanto emblematico: questo è un luogo di incontro, di dialogo, multiculturale. Fare questa conferenza oggi è una grande sfida” Insieme a Rondine era presente anche l’Arcivescovo di Arezzo Cortona e Sansepolcro Riccardo Fontana “. La terra di Arezzo ha una lunga esperienza nell’ospitare le differenze. Saluto, quindi, con particolare simpatia il progetto Sponda Sud, spero che il coraggio di Franco Vaccari e della sua bellissima squadra faccia in modo che questi giovani, tornati in patria, non siano secondi a nessuno”
A portare i saluti del Presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai, l’assessore al lavoro, formazione e pari opportunità Carla Borghesi:  “Quando si  parla di Rondine, non solo si illustra una della eccellenze di Arezzo, ma si ha la sempre la sensazione di fare qualcosa di utile per contribuire a creare le  condizioni necessarie affinché gli uomini e le donne di tutto il mondo imparino a vivere insieme, a risolvere le controversie internazionali senza bisogno di ricorrere l’uso delle armi.” A Rondine si è realizzato un vero laboratorio di pace, nel quale si promuove una cultura nuova, ovvero quella che  noi vorremmo fosse la cultura del terzo millennio.
“La rivoluzione mi ha dato la speranza che possiamo cambiare qualcosa, che possiamo decidere per noi stessi” ha detto Wael uno dei giovani partecipanti al progetto Sponda Sud 25 anni laureato in Relazioni Internazionali “La rivoluzione era la volontà di tutto un popolo , che aveva sete di un futuro migliore, per se stesso e per le generazioni successive. Io come tutti i tunisini ho partecipato a questo processo di cambiamento”.
“Ospitare oggi questi giovani costituisce una delle iniziative più nobili fin qui.” ha detto il moderatore della conferenza Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, evidenziando l’importanza della presenza dei giovani di Egitto, Libia e Tunisia che stanno realizzando con il progetto Sponda Sud un percorso formativo integrato e parallelo a quello dei giovani dello Studentato Internazionale di Rondine provenienti da Paesi in conflitto. “Quello che sta accadendo nell’altra parte del Mediterraneo non è una storia
conclusa e di cui sappiamo l’esito” ha continuato Ferrari “quindi per questi ragazzi che hanno scelto di convivere qui e partecipare a questo progetto è  un passo molto importante oggi essere qui”.
Tanti gli interventi nel corso della mattina, dal vicepresidente del Senato della Repubblica Vannino Chiti che ha presentato un esauriente panoramica sulla nuova classe dirigente nel post Primavera Araba al Presidente dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE Riccardo Migliori che ha sottolineato il ruolo di questa nello sviluppo dei rapporti tra
Europa e Sponda Sud del Mediterraneo.

  

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