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Come verranno accolti nel mondo del lavoro i giovani? Come fargli trovare quell'impiego che risponda alle loro aspettative e alle loro esigenze? Sembrano domande retoriche, vista la difficoltà che serpeggia oggigiorno, per trovare un impiego, qualsiasi esso sia, ma non sono domande che non ci si debba porre. Manca la programmazione, che permetta di preparare già durante il corso di studi, la strada lavorativa che lo studente di oggi percorrerà domani. Proprio su questo tema, si sono espressi oggi il Rettore dell'Unicersità di Siena, Angelo Riccaboni, e il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini, intervenuti ad Arezzo al campus del Pionta
"Sui temi del lavoro siamo tutti troppo orientati in interventi a breve temine e invece dovremmo impegnarci sul lungo periodo" - ha detto il Rettore Riccaboni - "Chi dice che studiare non serve infligge una ferita profonda al nostro Paese, per il quale l’Università pubblica ha fatto e continuerà a fare molto. Non dobbiamo pensare in termini pessimistici ma alle ragioni di uno sviluppo positivo da trasmettere ai ragazzi. Su Arezzo possiamo fare molto, uscendo dai cliché tradizionali come già il nostro ateneo sta facendo, puntando sui master - come quelli sul gioiello o sull’etica di impresa, sul counseling o per progettisti della formazione - sui laboratori e sul trasferimento tecnologico alle imprese".
Abbiamo invece intervistato il Ministro Giovannini prima dell'incontro con gli studenti. L'argomento non può che essere stato la strage di Prato e i problemi legati all'illegalità e alla sicurezza nei posti di lavoro: “Abbiamo diffuso proprio venerdì i numeri sull'attività di vigilanza” - ha detto il Ministro Giovannini - “e fra gli altri c'era un dato che è particolarmente drammatico, ma di cui ben pochi si sono resi conto: oltre il 55% delle aziende ispezionate sono state trovate irregolari, e le irregolarità riguardano in particolare il lavoro nero e sommerso, che rispetto allo scorso anno è aumentato. I nostri ispettori sono impegnati quotidianamente, con tutte le difficoltà del caso, in collaborazione con gli ispettori dell'INPS dell'INAIL e della Guardia di Finanza. Questo tema dell'illegalità nel lavoro - ma non solo, visto che il grave episodio di Prato riguarda in realtà anche la sicurezza e gli impianti - dev'essere messo al centro del dibattito. Io ho fatto svariati interventi, proprio su questo argomento. Spero che il parlamento vari, proprio in occasione della legge di stabilità, un piano straordinario per questo genere di controlli, perchè purtroppo con i tagli di bilancio che abbiamo avuto, i nostri ispettori sono in grossa difficoltà per svolgere la loro attività”