L'ospedale di Bibbiena finisce sul Tg1 nell'inchiesta tra le mini strutture a rischio

Illustrati i numeri del nosocomio ed il "sistema risparmio" attuato dalla Regione

a cura della Redazione
12/12/2013
Sanità
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Ampio servizio del Tg1, mercoledì sera, dedicato all’ospedale di Bibbiena, nell’ambito di un’inchiesta sui “mini ospedali a rischio”. E sono stati dati i numeri della struttura casentinese : 69 posti letto ed un reparto maternità dove le nascite sono meno di 500 all’anno, dato che vengono seguite solo gravidanze non a rischio. Poi è stato sottolineato come Bibbiena faccia parte di una rete di nosocomi minori collegati a quello principale, il San Donato di Arezzo. E’ la formula con cui la Regione ha deciso di gestire le strutture minori “salvandole, ma riorganizzandole”, ha spiegato la giornalista. E sempre nel servizio sul primo canale è stato mostrato come sia stato deciso di ridurre i costi eliminando la chirurgia d’urgenza, sostituendola con interventi solo programmati. “La gente viene qui, viene inquadrata, messa in ambulanza con il 118 va ad Arezzo dove trova una sala operatoria già pronta perchè avvisata da noi” ha spiegato il dottor Andrea Rinnovati. Ed ecco quindi il focus sul pronto soccorso “in stanza c’è un caso di aritmia, se fosse stato un infarto sarebbe già stato mandato nel nosocomio del capoluogo”. Un sistema con cui le uscite  diminuiscono, perché come spiega Enrico Desideri, direttore generale della Asl: “Si spende meno perché  i fattori produttivi vengono tutti utilizzati, cioè vengono saturati”. Ma in chiusura è stato sottolineato come alcuni comitati cittadini, in merito alle riorganizzazioni, siano allarmati “Stiamo assistendo ad un’eutanasia di questi piccoli ospedali” queste le parole di  Valerio Bobini, presidente del Crest.

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