Anche la Prebeton, azienda leader nel settore del calcestruzzo, nonché storica impresa valdarnese fondata oltre 30 anni fa, lancia la spugna. ErnestoBenini attuale titolare della Prebeton, ha venduto il 30% delle quote aziendali alla Tecnocal di Gubbio fino ad arrivare nel dicembre 2012 alla costituzione della Barbetti Materials Spa, dove la Prebeton è entrata un minoranza con solo il 30% delle quote azionarie. “Questo passaggio – commenta il responsabile Valdarno della CGIL, Andrea Ghiandelli - è stato presentato ailavoratori come strategico e propedeutico al rilancio dell'Azienda nel settore del calcestruzzo, raggirando la loro buona fede. Infatti hanno svenduto l'Azienda ed i nuovi proprietari hanno progressivamente impoverito ilterritorio aretino”. Infatti da quel momento la nuova leadership ha lentamente dismesso la vecchia struttura aziendale e, ad oggi, ha lasciato due piccoli cantieri sul territoriovaldagnese: uno a Terranuova Bracciolini e l'altro a Figline Valdarno trasferendo a Gubbio tutta la parte marketing, progettuale e di vendita che ha portato la nuova proprietà a dichiarare 41 esuberi. “41licenziamenti nella nostra provincia che sono la fotografia del fallimento della nuova strategia aziendale – commenta Ghiandelli. O non è stataall'altezza di governare questo passaggio oppure ha preferito svendere i gioielli di famiglia invece di impegnarsi nella ricerca e nell'innovazione per ricominciare e competere sui mercati e tornare ad essere l'azienda di primaria importanza nel territorio come lo era in passato. Purtroppo resta il fatto che 41 lavoratori non hanno ritrovato una collocazione nella nuova azienda e se non cambieranno le strategie della famiglia Barbetti, questi a breve saranno definitivamente licenziati.”
LaCGIL ha formulato varie proposte fra le quali quella di attivare la cassa integrazione a rotazione fra tutti i dipendenti ed i lavoratori hanno dato la propria disponibilità sia a cambiare mansione che a trasferirsi in altri impianti pur di lavorare.
“LaBarbetti Materials Spa preferisce far lavorare in straordinario ed il sabato alcuni lavoratori e affittare a terzi alcuni servizi invece di servirsi a rotazione di tutti i dipendenti con un'azione solidale far di loro, facendo prefiggere la volontà premeditata di estromettere volontariamente alcuni lavoratori facendo pagare solo e soltanto a loro il conto di questa crisi – conclude Andrea Ghiandelli. Ecco perché la CGIL esprime il proprio dissenso su queste nuove strategie aziendali e con rammarico denuncia l'ennesimo abbandono del territorio valdarnese di un'azienda storica. Questa è una manovra mirata ad affossare un intero territorio e, di conseguenza, una pura discriminazione fatta su un gruppo ristretto di lavoratori, guarda caso tutti ex dipendenti della Prebeton. Tutto questo è successo dopo l'arrivo di Ernesto Benini e restiamo convinti che se alla guida della Prebeton ci fosse stato ancora Siro Benini, fondatore ed indiscusso leader, questo non sarebbe successo, grazie al suo attaccamento all'azienda, al territorio ed alla sua voglia e capacità imprenditoriale”.