Furti in chiesa, il Casentino corre ai ripari. A Soci porte chiuse due ore al giorno

Ripetuti episodi anche a Poppi. E ci si mette pure il freddo: raccolta straordinaria di offerte per il riscaldamento

a cura della Redazione
03/01/2014
Attualità
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Troppi tentativi di furto, ed alcuni vanno pure a segno. Così le chiese chiudono le porte, almeno per alcune ore della giornata. Questa la decisione presa in Casentino, in alcuni paesi. Perché, come spiega il parroco di Soci “La situazione non è bella. E non si deve pensare sempre agli extracomunitari, additandoli come i responsabili di qualsiasi episodio negativo. Mi è capitato di trovare in chiesa, con l’intenzione di rubare anche gente del posto, non dico del paese ma di zone vicine, di Arezzo ad esempio. E’ bastato che alzassi un po’ il tono della voce perché se ne andassero, ma a quel punto ho anche deciso di tenere chiusa la chiesa dalle 12 alle 15, orari di solito in cui ci sono pochissimi fedeli e soprattutto in cui non c’è possibilità di controllare chi entra e chi esce”. Insomma i tempi che corrono hanno costretto a prendere provvedimenti anche nella Casa del Signore. E così nell’aretino non solo aumentano a dismisura i “topi d’appartamento”, ma anche le offerte e le opere sacre sono sempre più prese di mira da malintenzionati. A Poppi, ad esempio, nei mesi scorsi ci sono stati diversi episodi in cui i carabinieri hanno pizzicato ladri con le mani nel sacco, proprio mentre rubavano le offerte. In un caso addirittura, un senzatetto con un passato da pittore, aveva riempito di monetine diversi barattoli.
Un periodo non facile quello attuale, per tutti. Ma di certo questo non è il modo di risolvere i problemi. E poi non dimentichiamo che anche le chiese non se la passano benissimo. Anzi, da tempo è ormai diventata una consuetudine, nei rigidi mesi invernali in cui in Casentino il termometro è sempre vicinissimo allo zero se non sotto, fare una raccolta straordinaria delle offerte per pagare il riscaldamento. Perché rendere gradevole il clima in strutture grandi e molto alte non è cosa facile. Come spiega sempre il prete di Soci “E’ un’abitudine che ho trovato, ed anche se non molto spesso, la porto avanti, perché riuscire a pagarci anche solo una bolletta non è poco”. Poi per concludere, sui furti aggiunge “Almeno per le persone che ho sorpreso nella mia chiesa non credo che il gesto sia stato mosso dalla disperazione, ma da altre cause, legate a condizioni di disagio sociale”. Fatto sta, che qualunque sia il motivo, rubare spiccioli dalle cassette o statue, o oggetti di culto, in un luogo votato alla tolleranza e all’accoglienza non nobilita certo l’uomo, anzi, è forse il peggiore degli atti, qualsiasi sia la motivazione.

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