Il sistema degli appalti nella pubblica amministrazione: il caso del palasport di Terranuova Bracciolini. Ricci (Fp Cgil): “Dalla cooperativa all'associazione sportiva, a rischio il lavoro di 6 persone”
Da alcuni anni il fenomeno si è allargato a macchia di leopardo, ogni gara d'appalto, salvo rare eccezioni, comporta pesanti tagli sui servizi riducendo le condizioni di lavoro, gli orari ed i diritti dei lavoratori, passando poi le attività dai soggetti come le cooperative ad associazioni di volontariato alla metà dei costi semplicemente perché danno compensi sotto forma di rimborsi spese senza contributi previdenziali e tasse.
E' il caso del palazzetto dello sport del Comune di Terranuova Bracciolini fino ad inizio anno gestito per conto dell'amministrazione da una cooperativa sociale di tipo B che si occupava delle mansioni di custodia e pulizie del palazzetto.
“Con il nuovo bando – spiega Loretto Ricci della Funzione Pubblica della Cgil di Arezzo - la cooperativa che impiegava 6 persone di cui 3 seguite dai servizi sociali per il reinserimento terapeutico, non ha potuto essere ammessa. Il bando pubblico infatti era molto più restrittivo e permetteva la partecipazione ad associazioni sportive. Il caso è molto grave e lo denunciamo con forza pubblicamente perché queste persone rischiano di perdere molte ore di lavoro che avevano la doppia valenza sociale. Si tratta di due uomini e quattro donne con alcuni impieghi full time ed alcuni part time per i quali l'associazione che si è aggiudicata l'affidamento dal primo febbraio 2014 e fino al 31 gennaio del 2015, non è obbligata a reimpiegarli.”
“In sostanza – conclude Ricci - si verifica il fenomeno in cui i funzionari che costano grosso modo come un appalto, oppure il doppio del risparmio come in questo caso, fanno economie verso il basso, sulle categorie più povere e sugli utenti. Sono funzionari degli enti, con l'avallo degli amministratori, che usano questi appalti come una sorta di grimaldello per scaricare verso il basso i tagli, perché è evidente che togliere anche la metà dello stipendio ai funzionari non comporterebbe nulla nella loro vita, sottrarre anche solo qualche ora di lavoro a chi ha un inserimento terapeutico significa mettere in mezzo alla strada una persona. E tutto questo potrebbe essere anche normativamente permesso, ma fa comunque ribrezzo.”