Arezzo, Auditorium Caurum Hall “Guido d’Arezzo”, Via Spallanzani n. 23, 10 ottobre 2025, ore 9.00: “Noi ragazzi siamo Estranei alla mafia”, seconda edizione: le Scuole si mobilitano per dire ancora no alla criminalità organizzata nel ricordo di Giovanni Paolo II a vent’anni dalla Sua scomparsa
S.E. Rev. Monsignor Andrea Migliavacca, Vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, il Procuratore della Repubblica della DDA di Palermo Padova, l’Avvocato Giovanni Chinnici, figlio del Magistrato Rocco Chinnici ucciso a Palermo dalla mafia siciliana, il Luogotenente dei carabinieri Francesco Rosario Farina perseguitato dalla camorra e dalla d’rangheta, Siro Tiziano Montini e Rampi Lorenzo, rappresentanti della Consulta studentesca della provincia di Arezzo e il cantautore Daniele Melis incontreranno gli studenti
Arezzo per il secondo anno consecutivo rinnova il suo appuntamento con gli studenti per dichiarare il convinto NO dei giovani alla mafia.
Venerdì 10 ottobre p.v., dalle ore 9, è attesa la seconda edizione di “Noi ragazzi siamo estranei alla mafia” fortemente voluta da Estra S.p.a. e dall’Associazione Arte di Apoxiomeno con la fattiva collaborazione dell’Ufficio regionale scolastico della provincia di Arezzo e dalla Camera penale di Arezzo.
Il Presidente di Estra, Francesco Macrì, ha voluto sottolineare che “l’educazione alla legalità è un tema centrale per lo sviluppo democratico e sociale del paese. L’associazione L’Arte di Apoxiomeno è impegnata ormai da tempo nel diffondere, tra i giovani e nelle scuole, la consapevolezza di cosa siano le mafie e di quale pericolo rappresentino per il Paese e per il futuro degli stessi giovani. Estra, azienda fortemente radicata nel territorio e vicina alle famiglie e alle imprese, condivide pienamente un progetto che mette al centro il contrasto alla criminalità organizzata e quindi la sicurezza, la legalità, la possibilità di vivere e lavorare senza paure, minacce, condizionamenti”.
Nell’ambito dell’approfondimento sulla mafia proposto agli studenti della provincia di Arezzo è stato organizzato per il secondo anno consecutivo il format in oggetto da integrare con altre iniziative delle Scuole superiori.
Hanno aderito all’iniziativa la Provincia e il Comune di Arezzo, il Vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Arezzo, la Consulta dei giovani studenti di Arezzo e la Camera penale degli Avvocati di Arezzo.
L’obiettivo è quello di realizzare le condizioni per un confronto sugli avvenimenti che possa creare un dibattito per migliorare la conoscenza di tale fenomeno troppo spesso sottovalutato.
In questa occasione si ricorderà a vent’anni dalla scomparsa, Papa Giovanni Paolo II, Karol Józef Wojtyła, (Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005), il quale il 9 maggio 1993, nel corso di una visita pastorale in Sicilia, concluse la celebrazione eucaristica nella Valle dei Templi con un appello rimasto famoso agli uomini di mafia, invitati con toni insolitamente duri a pentirsi: «lo dico ai responsabili, convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!».
Un grido venuto dal cuore che ebbe subito una vasta eco. Prologo di quelle parole fu la commozione di Giovanni Paolo II negli incontri con i famigliari del giudice Antonino Saetta, ucciso con il figlio Stefano nel 1988, e con il papà e la mamma del giudice Rosario Livatino.
A rendere particolarmente interessante il Convegno oltre la presenza di S.E. Rev. Il Vescovo di Arezzo che ricorderà l’impegno della Chiesa nei territori di massima infiltrazione mafiosa, il ritorno del Dott. Pierangelo Padova ad Arezzo. Il Magistrato della DDA di Palermo ha infatti vissuto e studiato ad Arezzo dove si è diplomato al Liceo Classico di via Cavour; da trent’anni impegnato nel contrasto alla mafia siciliana è stato protagonista della cattura di Matteo Messina Denaro.
Interessanti e commoventi saranno gli interventi del figlio di Rocco Chinnici, Giovanni, oggi avvocato a Palermo, che ricorderà la figura del padre ucciso da Cosa Nostra insieme agli uomini della sua scorta - il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta - e al portiere dello stabile in cui abitava, Stefano Li Sacchi; promotore del Pool antimafia, ha ideato un modello innovativo che ha rappresentato una svolta fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata in Italia, diventato poi punto di riferimento anche a livello europeo; e del luogotenente dell’Arma dei carabinieri Francesco Rosario Farina Farina, eroe dei nostri tempi, un uomo che ha affrontato il male a viso aperto, e ha vinto. Un uomo che, grazie alla sua tenacia e al suo amore per la verità, ha lasciato un segno indelebile nella lotta contro la camorra e la ‘Ndrangheta, con operazioni di servizio che hanno segnato un punto di svolta nella guerra alla criminalità organizzata.
Si è poi voluto dare la parola ai giovani che pur non conoscendo direttamente la mafia possono dare un utile contributo nella consapevolezza del rifiuto delle loro pratiche. Parleranno ai propri coetanei Siro Tiziano Montini e Rampi Lorenzo, rappresentanti della Consulta studentesca della provincia di Arezzo e Daniele Melis.
Il programma del Convegno prevede:
- H. 09.00 proiezione del docufilm di Daniele Melis “Supereroi – viaggio nella memoria delle vittime di mafia in Sicilia”;
- H. 09.30 Intervento del Presidente di Estra Spa Francesco Macrì e saluti delle Autorità:
- H. 10.00 Introduzione del Convegno e interventi del Vescovo della Diocesi di Arezzo-Cortona e Sansepolcro Mons Andrea Migliavacca, del Dott. Pierangelo Padova, sostituto procuratore della DDA di Palermo, dell’Avvocato Giovanni Chinnici, figlio del Giudice Rocco Chinnici, uno dei primi martiri della mafia stragista, del Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri Francesco Farina, protagonista di numerose indagini contro la Ndrangheta, di Siro Tiziano Montini e Rampi Lorenzo rappresentanti della Consulta studentesca della provincia di Arezzo. Concluderà Daniele Melis, cantautore senese impegnato sui tempi dell’antimafia.
- H. 13.00 Conclusioni e saluti.
Andrea Migliavacca
Andrea Migliavacca (Pavia, 29 agosto 1967) è un vescovo cattolico italiano, dal 15 settembre 2022 vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Cresce a Binasco, in provincia di Milano e diocesi di Pavia.
Dopo aver conseguito la maturità presso l'istituto di ragioneria "Bordoni" di Pavia, nel 1986 entra nel seminario diocesano di Pavia.
Il 27 giugno 1992 è ordinato presbitero, nella cattedrale di Pavia, dal vescovo Giovanni Volta.
Tra il 1992 e il 1996 è alunno del Pontificio seminario lombardo e della Pontificia Università Gregoriana a Roma, dove consegue il dottorato in diritto canonico.
Rientrato in diocesi, ricopre diversi incarichi: dal 1996 assistente spirituale del gruppo scout Pavia 2 e poi Pavia 1 e dal 1997 vice-cancelliere e giudice del Tribunale ecclesiastico regionale lombardo. Dal 2001 è rettore del seminario diocesano di Pavia, dal 2007 vicario giudiziale diocesano, dal 2012 canonico del capitolo della cattedrale, e dal 2014 docente di diritto canonico presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale. Al momento della nomina episcopale è anche membro del Collegio dei consultori e del Consiglio presbiterale diocesano.
Il 5 ottobre 2015 papa Francesco lo nomina vescovo di San Miniato; succede a Fausto Tardelli, precedentemente nominato vescovo di Pistoia.
Il 9 dicembre seguente, solennità di San Siro, patrono di Pavia, riceve l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Pavia, da Giovanni Giudici, vescovo emerito e amministratore apostolico di Pavia, co-consacranti Fausto Tardelli, suo predecessore a San Miniato, e Paolo Magnani, vescovo emerito di Treviso, originario di Pieve Porto Morone.
Il 20 dicembre prende possesso canonico della diocesi, nella cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio.
Nel 2019 è nominato commissario pontificio della Compagnia di Sant'Orsola di Siena dalla Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica; dallo stesso anno è delegato per la pastorale del tempo libero, turismo e sport e delegato per la pastorale della salute presso la Conferenza episcopale toscana.
Il 15 settembre 2022 papa Francesco lo nomina vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro; succede all'arcivescovo Riccardo Fontana, dimessosi per raggiunti limiti di età.
Il 27 novembre seguente prende possesso della diocesi, nella cattedrale dei Santi Pietro e Donato; dallo stesso giorno fino al 26 febbraio 2023 ricopre anche l'ufficio di amministratore apostolico di San Miniato.
È membro del Collegio per l'esame dei ricorsi in materia di delicta reservata, istituito presso la Congregazione per la dottrina della fede, dal 29 luglio 2019, del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, dal 21 giugno 2021, e del Dicastero per il clero, dal 28 agosto 2025. Presso la Conferenza Episcopale Italiana è, dal 29 settembre 2021, presidente del Consiglio per gli affari giuridici e membro della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la catechesi.
Pierangelo Padova
Nel 1985 ha conseguito il diploma di maturità presso il Liceo ginnasio Francesco Petrarca di Arezzo;
Nel 1991 si è laureato con lode presso la Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Firenze con una tesi in diritto tributario;
Nel 1994 ha superato il concorso in magistratura e ha iniziato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari di Firenze;
Dal 1995 svolge le funzioni di sostituto procuratore alla Procura della Repubblica di Palermo, occupandosi di numerose tipologie di reato;
Dal 2003 fa parte della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Palermo e si occupa in particolare della mafia trapanese;
Dal 2013 arricchisce il proprio bagaglio di esperienze occupandosi di indagini su delitti contro la pubblica amministrazione;
Dal 2018 al 2025 ha continuato la propria esperienza presso la Direzione distrettuale antimafia, occupandosi ancora della criminalità organizzata trapanese e di quella agrigentina;
Dal 2023 ad oggi fa parte del gruppo di lavoro che segue le indagini conseguenti alla cattura di Matteo Messina Denaro;
Dal 2020 al 2025 è stato componente del Consiglio giudiziario presso la corte di appello di Palermo (organo ausiliario locale del Consiglio superiore della magistratura);
Nel 2025 è stato nominato componente della Commissione internazionale incaricata di valutare l’integrità etica e finanziaria dei procuratori della Repubblica di Moldova.
Fin dall’inizio della carriera, ha partecipato come relatore a numerosi convegni e corsi di studio organizzati dal Consiglio superiore della magistratura e dalla Scuola superiore della magistratura.
Nel 2023 è stato invitato a tenere conferenze presso la Corte di giustizia dell’Unione Europea (sul tema “Coopération judiciaire en matière pénale. Jurisprudence récente”) e presso la Scuola nazionale della magistratura francese (sul tema “Repentis et témoins protégés. Brèves remarques sur l’expérience italienne”).
Giovanni Chinnici
Figlio di Rocco Chinnici, ucciso da Cosa Nostra insieme agli uomini della sua scorta - il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta - e al portiere dello stabile in cui abitava, Stefano Li Sacchi. Il ricordo di Rocco Chinnici riempie il cuore di profonda emozione e di ricordi indelebili.
Il padre non è stato solo un magistrato e uomo di legge, ma un simbolo di giustizia e integrità. Con determinazione e sacrificio ha sfidato le minacce di Cosa Nostra, dedicando la propria vita alla difesa delle Istituzioni e della democrazia. Come promotore del Pool antimafia, ha ideato un modello innovativo che ha rappresentato una svolta fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata in Italia, diventato poi diventato poi punto di riferimento anche a livello europeo.
Il suo impegno non si è fermato alla magistratura: con passione ha portato il suo messaggio nelle scuole, convinto che l’educazione e la consapevolezza siano armi essenziali per costruire una società libera dalla mafia. E infine ha sacrificato la propria vita per difendere gli stessi valori imprescindibili che avevano sempre sostenuto il suo lavoro. La sua eredità va oltre il ricordo personale del figlio Giovanni: è un patrimonio collettivo che continua a ispirare e a rafforzare la nostra fiducia nel potere della giustizia e dell’impegno civile.
Ogni giorno, Giovanni Chinnici, porta avanti con orgoglio i suoi ideali, guidato dall’esempio più alto di servizio alla comunità trasmesso dal padre.
Francesco Rosario Farina
Il luogotenente Francesco Rosario Farina, è una figura straordinaria nel panorama italiano della lotta alla criminalità organizzata, un uomo che ha dedicato la propria vita alla giustizia, pagando personalmente il prezzo di un impegno instancabile contro le mafie. Il suo operato non si limita alle missioni di polizia, ma si estende al cuore pulsante del tessuto sociale italiano, laddove la criminalità tenta di radicarsi e farsi sistema. Attraverso coraggio, tenacia e spirito di sacrificio, Farina ha portato avanti un’incessante battaglia per la legalità, segnando profondamente i territori in cui ha prestato servizio.
Francesco Rosario Farina, ha trascorso anni in prima linea contro la camorra, svolgendo un lavoro operativo senza eguali. Farina ha operato con particolare dedizione in Campania, terra di forte presenza camorristica. Tra le sue numerose operazioni di rilievo, spicca la cattura di un latitante affiliato alla camorra, ricercato da ben dieci anni. Questo arresto ha rappresentato una vittoria non solo per l’Arma, ma per tutta la collettività, in una regione in cui la criminalità organizzata ha radici profonde e una rete tentacolare. Le sue operazioni, tuttavia, non sono state esenti da gravi pericoli.
In Campania, il luogotenente ha subito attentati che avrebbero scoraggiato chiunque, ma non lui. Nonostante i rischi, Farina ha continuato a combattere ogni giorno, mostrando un coraggio incrollabile. È un esempio vivente di come, anche sotto minaccia di morte, l’integrità e l’impegno per lo Stato non vengano mai meno.
Farina ha infatti subito gravi attentati durante il suo servizio, testimonianza della pericolosità delle sue missioni e del fatto che i suoi nemici riconoscevano in lui una minaccia concreta ai loro traffici e alle loro attività criminali.
Dal 2004 al 2016, Farina ha ricoperto un ruolo fondamentale nella lotta alla ‘Ndrangheta, la più potente organizzazione mafiosa in Italia e nel mondo. Nelle vesti di referente delle maggiori indagini antimafia per l’Arma dei Carabinieri in Calabria, ha contribuito ad arrestare oltre 600 affiliati alla ‘Ndrangheta, smantellando ben 15 locali di questa organizzazione criminale nelle aree di Vibo Valentia, Lamezia Terme e Gioia Tauro.
Le operazioni condotte in Calabria sono state tra le più complesse e delicate, comprendendo l’arresto di quattro latitanti, tra cui uno dei 10 più pericolosi d’Italia, e di sette fiancheggiatori. Farina si è trovato coinvolto in tre conflitti a fuoco, dimostrando una freddezza e una professionalità straordinarie anche in situazioni di estrema pericolosità. Inoltre, ha subito gravi minacce, estese anche alla sua famiglia, con una delle più agghiaccianti proveniente da un boss che aveva ordinato di scioglierlo nell’acido, come rivelato successivamente dai pentiti.
Grazie alle sue indagini, due comuni nella Piana di Gioia Tauro sono stati commissariati per infiltrazioni mafiose, con l’arresto del sindaco e di altri esponenti politici locali. Questo è stato un colpo durissimo alle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, dimostrando come il lavoro di Farina non si limitasse alla repressione del crimine organizzato ma andasse anche a bonificare il tessuto politico corrotto.
Un altro aspetto cruciale dell’attività di Farina è stato il contrasto al traffico di droga e armi. Decine di operazioni antidroga sono state condotte con successo, non solo sul territorio italiano, ma anche in Europa, dove la ‘Ndrangheta gestiva piazze di spaccio internazionali. Le forze dell’ordine sotto la sua guida hanno sequestrato armi e immobili per centinaia di migliaia di euro, sottraendo alla mafia risorse fondamentali per le loro attività criminali.
Le sue indagini hanno anche portato alla scoperta di cinque omicidi eccellenti di mafia, per i quali diversi imputati sono stati poi condannati all’ergastolo. Questo testimonia la profondità e la qualità del suo lavoro investigativo, che ha permesso di svelare retroscena oscuri e complessi del mondo criminale, assicurando i responsabili alla giustizia.
Oltre alle sue straordinarie operazioni sul campo, Francesco Farina si è distinto per il suo impegno nella diffusione della cultura della legalità. Ha lavorato non solo nelle scuole, educando le nuove generazioni alla lotta contro le mafie, ma anche in contesti più delicati, come le case d’accoglienza, luoghi spesso dimenticati dalle istituzioni. Questo approccio innovativo dimostra la sua convinzione che la lotta alla criminalità organizzata debba passare anche attraverso la prevenzione e l’educazione, creando una società più consapevole e forte.
Daniele Melis
Daniele Melis nasce a Siena nel 1987. Con lui cresce la passione per il disegno, i murales il basket e la chitarra. Dai 14 anni sviluppa un amore autentico per la canzone d’autore e non solo da Fabrizio De Andre (di cui si innamorerà profondamente fondando nel 2006 la Faber Band) a Niccolò Fabi e Fabrizio Moro. Il 31 Luglio del 2013 partecipa a Parole di Lulù (il compleanno della bimba di Niccolò Fabi prematuramente scomparsa) a Roma ed ascoltando Niccolò suonare decide di dedicarsi alla musica. Iniziano le prime canzoni ed i primi concerti. Nel 2014 organizza a Siena ''Children's Dream'' un concerto patrocinato dal Comune di Siena. L'evento ospita diversi musicisti della città, e verrà replicato nel 2015. Nel 2015 arriva il primo disco '' Cerchio Magico'' prodotto da Videografica che contiene 10 canzoni inedite chitarra e voce. Sempre nel 2016 Daniele si dedica ai concerti con la Faber Band, 18 date in tutta Italia accompagnato da due musicisti. Daniele si appassiona alle storie che lo colpiscono ed ogni storia diventa canzone. Si iscrive all'Università di Siena dove si Laureerà in Lingua e Cultura. Dalla passione per la vita di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone nascerà ''Paolo e Giovanni'' Canzone che vincerà ad Arezzo il premio ''Falcone Borsellino per la Canzone d'Autore''. Il 2016 è un anno difficile, perde una persona molto importante e decide che la musica sarà il suo percorso di vita. Scrive canzoni che cambieranno il suo modo di cantare e di suonare. Raggio spaziale, Sei Bella e Purtroppo Crescerai, canzoni che ancora oggi suona ai concerti. Si esibisce poco dal vivo. Nel 2017 si trasferisce a Viareggio spinto dal desiderio di continuare la sua strada davanti al mare. Scrive '' Il Ferroviere'' canzone dedicata alla strage di Viareggio. La canzone riceverà l'apprezzamento di numerose persone e nel 2018 arriva il primo grande teatro da solo. Il Teatro Jenco di Viareggio, dove si esibisce da solo chitarra e voce. Nel 2019 inizia la collaborazione con il Fiore Sol ed Oriente Dischi. Il primo incontro da indipendente con un'etichetta Discografica strutturata. Insieme decidono di rimanere nell'ambito indipendente in modo da non snaturare la tipologia delle Canzoni. Un'altra collaborazione in quell'anno cambierà la sua storia musicale quella con Giacomo Luporini. Produttore e proprietario della Tana del Lupo, uno studio di registrazione alle porte di Lucca. ''I ragazzi della Tana'' diventeranno una vera e propria famiglia per Daniele che con l'arrivo del Covid ad inizio 2020 inizia la scrittura del suo secondo disco ''Defibrillacuore''. Durante la pandemia apre il suo canale Youtube, e si dedica quasi interamente alla sua musica. Incontra Matteo Teani (pianista produttore ed arrangiatore) con cui collabora alla registrazione definitiva di Defibrillacuore. Durante la pandemia apre il suo canale Youtube, e si dedica quasi interamente alla sua musica. Incontra Matteo Teani (pianista produttore ed arrangiatore) con cui collabora alla registrazione definitiva di Defibrillacuore. Con la pandemia alle spalle, il 14 Febbraio 2023 esce per Oriente e Fiore Sol Dischi ''Defibrillacuore'' che contiene il singolo SIENA. Singolo accompagnato da un video girato per le vie della città che riceverà molto apprezzamento. Il 14 Febbraio 2023 in concomitanza con l'uscita di ''Defibrillacuore'' si esibisce al concerto ''CIAO MIA'' al Teatro dei Rinnovati di Siena. E l'8 Aprile inizia con la sua Band il ''Defibrillacuore Tour'' con 14 date. Tour che finisce con ottimi risultati il 30 Luglio con il concerto di chiusura al Mosaica Festival a Lido di Camaiore in Versilia. Durante l'autunno si dedica con Matteo Teani alla registrazione del terzo e ultimo disco. ''La forma dell'amore'' un disco di 9 canzoni suonate in band, 9 storie con cui Daniele negli anni è entrato in contatto. Il disco contiene ''3 Fiori del Pilastro'' canzone dedicata ai 3 Carabinieri uccisi durante l'eccidio del Pilastro al Bologna del 4 gennaio 1991. La canzone riceve tanto apprezzamento e il Comune di Bologna invita Daniele a suonare il 4 Gennaio 2024 durante la giornata delle commemorazioni, arriva così il suo primo palazzetto. il Palapilastro di Bologna. Daniele è tra i candidati a ricevere il premio Apoxiomeno / International Police Award. Riconoscenza internazionale. Premio assegnato a personaggi della cultura internazionale che attraverso le loro arti danno lustro alle Forze dell'Ordine. Vince a Ottobre 2024 il premio APOXIOMENO In questo momento si trova in tour nei club e teatri per ''La forma dell'amore tour 2024'' con la sua band composta da Matteo Teani (Synt) Federico Dell'Orfanello (Chitarre) e Jerry Tripodi (Batteria)
Giovanni Paolo II
Vent'anni dalla morte di Wojtyla; ricordiamo l'invettiva contro la mafia nella Valle dei Templi ad Agrigento.
Al termine della Messa, durante una visita in Sicilia, ad Agrigento, il Papa polacco si rivolse "ai responsabili" della cosa pubblica, ricordando che un giorno sarebbe arrivato "il giudizio di Dio"
Il 9 maggio del 1993, a meno di un anno di distanza dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, l'anatema di papa Giovanni Paolo II contro gli "uomini di mafia" fu netto e radicale come non era mai accaduto. Nella Valle dei templi di Agrigento le sue parole avevano un tono ultimativo: "Una volta Dio ha detto: 'Non uccidere'. Nessun uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio... Nel nome di Cristo crocifisso e risorto... mi rivolgo ai responsabili: convertitevi. Un giorno arriverà il giudizio di Dio".
A braccio: così le parole di Giovanni Paolo II contro i mafiosi, espressione della “cultura della morte”, vennero spontanee dal cuore. Aggrappato al Crocifisso, unico balsamo per sanare le ferite di vite spezzate dalla mafia, Wojtyla tuonò contro i trafficanti di morte.
Si ringrazia per aver collaborato all’evento:
ESTRA SPA;
Gruppo Graziella con Braccialini del Gruppo Graziella e 100% Graziella Green Power;
Audi Giustozzi Arezzo;
Falco Investigazioni;
Ristorante La Lancia d’Oro;
Ristorante Cavour 42;
S.A. di Lanini Paolo, Commercio bevande alcoliche ed analcoliche