Al via, puntuale come ogni anno, il tesseramento dell’Arci di Arezzo, che mai come in questo 2013 di crisi, assumerà un significato e una valenza così importante e significativa. I tesserati del 2012 sono stati 17.000 (tolta l’area del Valdarno), un dato che ci ha confermati come l’associazione più importante e diffusa nel territorio aretino. E sono stati proprio questi 17.000 tesserati a dare forza alle battaglie e ai temi che l’Arci ha lanciato nel 2012: la legalità con l’impegno nelle scuole, il rispetto del diverso con il Progetto Profughi, più diritti per tutti con le attività dell’ArciGay, la ricreatività con l’oltre centinaio di circoli che si occupano della vita di tante comunità; la battaglia per l’acqua pubblica con l’adesione dell’Arci al Comitato omonimo e quella per un proficuo dibattito pubblico, con una media di un’iniziativa a settimana, sui temi più disparati; la valorizzazione della cultura, l’attenzione sulla scuola e sulla formazione e molto altro.
Una parte importante della società civile, nell’Arci trova la sua voce. Una voce che nell’anno che stiamo per iniziare, avrà ancora, se non di più, bisogno della cassa di risonanza dell’associazione. E’ anche per questo, che nel 2013 chiederemo un appoggio maggiore, alla politica e agli stakeholder in generale, perché l’intervento dell’Arci, sia sempre più efficace secondo le richieste dei propri tesserati. Ma cosa significherà essere socio Arci nel 2013?
Essere socio Arci significherà credere in dieci, semplici, azioni: promuovere i diritti e la dignità, l’emancipazione e il benessere, attraverso l’esperienza collettiva di ogni persona. Significa credere nella democrazia partecipativa e superare le barriere fisiche, culturali e linguistiche. Significa promuovere il diritto alla cultura e concentrarsi sulla coesione sociale e nella mediazione dei conflitti. Significa impegnarsi per il diritto di ciascuno di noi al divertimento. E promuovere la sostenibilità ambientale. Essere un socio Arci è combattere per più diritti sociali e civili e promuovere la cultura della responsabilità pubblica e della legalità democratica. E’ credere che un mondo diverso sia possibile.
Essere socio Arci merita. Merita perché nei circoli Arci ci si incontra, si condividono interessi e passioni, si scopre il piacere di stare e di fare insieme. Essere socio Arci, significa creare momenti di socialità, occasioni di formazione, conoscenza e momenti ricreativi. Essere un socio, significa anche battersi per il diritto di tutti e di tutte, contro ogni forma di esclusione o discriminazione. Esserlo è offrire solidarietà e sostegno ai più svantaggiati e battersi per la pace e la cooperazione fra i popoli. Significa diventare protagonisti di un’esperienza collettiva, che contribuisca a una società più serena e più giusta.
Essere un socio Arci merita perché si può fare cultura. E se ne può usufruire più facilmente. Sono decine e decine le convenzioni con musei, mostre di ogni arte, con tantissimi teatri del territorio (ad Arezzo i teatri di Bucine, di Anghiari e di Monte San Savino. Con il Teatro Popolare d’Arte e la compagnia Diesis Teatrango).
Essere socio Arci, significa sostenere le cooperative sociali, che coltivano i terreni confiscati alle mafie e ne fanno vino, olio, pasta, conserve… O aderire alle buone pratiche quotidiane, nel fare la spesa, nel gestire i propri risparmi, o il tempo libero, buone pratiche comuni a tutti i circoli aderenti. Significa avere delle convenzioni editoriali, che ci permettano di informarsi e crescere nella società in cui viviamo. (Per tutte le informazioni dettagliate, basterà cliccare su: http://arci.it/associarsi)
In definitiva cosa siamo? Siamo la più grande comunità di persone, ad Arezzo, che operano per l’animazione sociale e culturale della nostra città, immersi nei mutamenti che sta attraversando. Siamo un laboratorio d’idee e di pratiche per il cambiamento. Siamo quelli che promuovono la ricreazione e la cultura, la buona socialità, la pratica dei diritti, la responsabilità e la cittadinanza attiva. Speriamo di piacervi. Oppure di non piacervi affatto.