E' in programma domatttina, a partire dalle 10 la manifestazione per le strade di Arezzo indetta dal locale Comitato Acqua Pubblica. "SI, ripubblicizzare SI può. Ed i politici lo DEVONO, per rispetto!" questo lo slogan" perché il voto e la volontà di 160.000 aretini espressa nei referendum del giugno 2011 sia applicata: SI alla ripubblicizzazione del servizio idrico locale, SI alla gestione dell'acqua senza profitto.
Affinché la politica e le istituzioni si attivino per:
rispettare la chiara volontà dei cittadini che è quella di ripubblicizzare il servizio idrico aretino; a questo proposito occorre che ai membri di parte pubblica del consiglio di amministrazione di Nuove Acque venga dato il chiaro e pubblico mandato vincolante di ripubblicizzare il servizio idrico aretino. Naturalmente le figure nominate nel consiglio Edi amministrazione di Nuove Acque devono essere di provata competenza e con un curriculum coerente con il mandato affidato.
- cancellare gli emolumenti ai componenti del CDA prevedendo solo un gettone di presenza; attualmente il Presidente Ricci percepisce un’indennità annua di 32.536 € a cui va sommato un gettone di presenza di 155 € a volta;
- iniziare a mettere in pratica la partecipazione diretta dei cittadini nelle decisioni del bene comune acqua;
- cancellare la remunerazione del capitale investito (profitto) così come sancito dal referendum del giugno 2011; questa componente è pari al 13,82% della bolletta e viene illegittimamente pretesa da Nuove Acque;
- aprire un contenzioso con il soggetto privato per il palese illegittimo ingresso di Acea all’interno di Nuove Acque. Ciò permetterà di ripubblicizzare il servizio idrico aretino senza costi a carico dei cittadini ed anzi richiedendo il risarcimento danni ai soggetti privati per violazione delle condizioni contrattuali.
- cancellare la quota fissa del servizio idrico aretino; essa è illegittima così come sancito anche dal Ministero dell’Ambiente e determina, per la durata della concessione, un extra-ricavo per il gestore di 180 milioni di euro. Si ricorda che ad Arezzo viene applicata la quota fissa più alta in assoluto in Italia; infatti Nuove Acque incassa 12,3 ml di € da quota fissa sul totale 45,4 ml di € della gestione 2012.
- cancellare le inutili prestazioni accessorie (1,3 milioni di € l’anno) che gli utenti del servizio idrico sono chiamati a pagare con le bollette al soggetto privato di Nuove Acque;
- far realizzare i depuratori solo quando Nuove Acque è in grado di garantire l’allaccio effettivo delle fognature esistenti; altrimenti avremo delle inutili cattedrali buone solo per le inaugurazioni e le statistiche ma non per migliorare la qualità ambientale.
- fare in modo che i costi degli allacciamenti a carico degli utenti siano in linea con i costi effettivamente sostenuti da Nuove Acque; appare ingiustificato che la società lucri anche sugli allacciamenti predisponendo preventivi, a volte, anche di decine di migliaia di euro.
- fare in modo che ci sia l’assoggettamento a canone di depurazione solo dal momento in cui i cittadini sono effettivamente allacciati al depuratore e non da quando il depuratore viene pensato da Nuove Acque
- garantire il rimborso automatico del canone di depurazione agli aventi diritto indipendentemente dalla domanda effettuata e per una durata di 10 anni così come sancito dal giudice di pace.
- eliminare gli utili di esercizio dal bilancio di Nuove Acque; i soldi delle bollette dei cittadini devono servire solo per coprire i costi del servizio e non per garantire profitti: i bilanci di Nuove Acque si devono chiudere in pareggio.
- cancellare l’aumento automatico del 6,5% annuo delle tariffe del servizio idrico; in un contesto come quello attuale di grave crisi economica appare fuori da ogni realtà e da ogni buon senso la regola dell’aumento del 6,5% annuo delle tariffe.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare attivamente per difendere i nostri diritti:
Perché si scrive Acqua, ma si legge Democrazia
Il punto di ritrovo per la partenza del corteo è in piazza Giotto. Alla manifestazione già dato la propria adesione ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, FEDERCONSUMATORI, MOVIMENTO 5 STELLE, SEL, IDV, FDS, COBAS.