Non si arrende Frido Guadagni, ex sindacalista aretino e, nel presentare “La prova di un misfatto” volume da lui scritto e dedicato alla ricostruzione della vicenda della morte di sua figlia Ingrid e del nipotino Andrea appena venuto al mondo, annuncia la riapertura del caso e la data fissata dalla Corte d’Appello di Firenze per la prima udienza del procedimento scaturito dall’accoglimento del ricorso da parte della Suprema Corte di cassazione. Il tragico episodio accadde dieci anni fa, il 13 gennaio del 1013 Ingrid Guadagni, 33 anni, dopo una gravidanza regolare, si presenta all’ospedale per partorire ma qualcosa va storto, madre e figlio muoiono, la Procura e la Usl aprono due inchieste. Inizia l’iter giudiziario, il 13 gennaio 2006 il pm Giuseppe Ledda chiede il rinvio a giudizio dei due medici in servizio la notte del parto di Ingrid. Il 13 luglio 2007 i due medici, dopo il processo, vengono assolti perché il fatto non sussiste, sentenza confermata il 16 gennaio 2009 dalla Corte d’Appello di Firenze, lasciando in piedi il procedimento civile che tuttavia non coinvolge i due medici. Il 9 febbraio del 2010 una sentenza della Cassazione annulla agli effetti civili la sentenza impugnata con rinvio al giudice civile competente per valore e grado di appello. La vicenda va avanti e il 16 maggio 2012 Frido Guadagni deposita una denuncia penale per omicidio volontario alla Procura di Perugia con allegata documentazione. L’intera storia viene raccontata sul volume scritto da Frido Guadagni i cui ricavi andranno alla ricerca sui tumori dei bambini e a un ospedale africano per il potenziamento del reparto maternità.