Imprenditore schiacciato dalla crisi ottiene dopo anni i soldi per una fornitura, ma la banca non gli cambia l'assegno

L'incredibile storia vede protagonista un aretino che, assisitito dall'avvocato Borghini, ha deciso di fare causa all'istituto di credito

a cura della Redazione
05/02/2013
Cronaca
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Dopo anni di attesa ha avuto almeno una parte di quello che gli spettava. Anzi, avrebbe dovuto averla. Perchè la vicenda non è così semplice.
Protagonista un ex imprenditore aretino nel settore dell'arredamento, che è stato costretto a chiudere pressato dalla crisi e dai mancati pagamenti. Ma qualche giorno fa si è visto recapitare dal Tribunale di Civitanova Marche un assegno circolare con il denaro, almeno metà, che doveva avere da un'azienda del luogo andata in fallimento. Così, accompagnato dal suo legale, l'avvocato aretinoAlberto  Borghini, si è recato alla banca maceratese per intascare l'assegno intestato all'azienda che lui ha chiuso da tempo, come naturalmente anche il conto corrente della ditta. Ma una volta arrivati, portando con loro tutta la documentazione necessaria, si sono visti rispondere picche dal direttore dell'istituto di credito. Perchè, almeno secondo quanto affermato dal dirigente, un regolamento interno vieterebbe di cambiare assegni ai non correntisti. Quindi l'imprenditore aretino avrebbe prima dovuto aprire un conto corrente per poi riscuotere. Il legale ha anche chiamato i carabinieri per sollecitare la procedura, assolutamente legittima, ma non c'è stato nulla da fare. "Se mi fossi presentato con un notaio avrebbero protestato la banca - ha spiegato l'avvocato Alberto Borghini - ma a Civitanova, naturalmente, non avevo nessun contatto. A questo punto quindi sto preparando la causa contro la banca marchigiana che depositerò a breve presso il Tribunale di Arezzo. Il mio cliente, esasperato da anni di attesa e da grosse difficoltà, vuole avere ciò che gli spetta. Per questo non chiediamo solo il denaro dell'assegno ma anche un risarcimento danni".

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