Mulinaccio, un volume dedicato alla strage dimenticata. Per ricordare attraverso i testimoni

Presentato il testo di Tiziana Nocentini realizzato grazie all'impegno di Comune, Acli, Circoscrizione Fiorentina

a cura della Redazione
27/09/2012
Attualità
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Il ricordo riaffiora e viene impresso sulla carta attraverso il racconto di chi ha vissuto quella drammatica esperienza. Ma anche di chi l'ha sentita mille volte, di chi la vive sulla propria pelle perchè, suo malgrado, l'ha ereditata. E' questo il fil rouge del libro "Il Mulinaccio. Una strage dimenticata. 6 luglio 1944" presentato stamani nella sala del camino al Palazzo Comunale. "E' il primo eccidio di quel drammatico luglio che si concluse il 16 con la strage di San Polo" spiega l'autrice Tiziana Nocentini "Il Mulinaccio era il primo casolare fuori dalla cinta della città. E la strage, in cui vennero uccise 15 persone, è l'unica che non era mai stata studiata e ripercorsa. Mentre su San Polo o Moggiona ci sono tante produzioni, di questa non se ne era mai parlato. Ma segna, purtroppo, l'inizio di una carneficina". Fondamentale il contributo delle Acli alla realizzazione di questo volume. Come dichiara il vice presidente, Stefanno Manelli: "Queste iniziative sono come vaccini in un periodo di crisi in cui si dimentica tutto molto rapidamente. Auspico che questo libro circoli nelle scuole affinchè ci sia l'impegno di tutti a non ripetere gli errori del passato". Significativo anche il ricordo del presidente della Circoscrizione fiorentina: "Il monumento è stato prima liberato dalle macerie poi dalle erbacce. Adesso è in un giardinetto curato. Per anni, ogni 25 aprile, la circoscrizione ha deposto una corona sul ricordo tangibile di quella strage. Sono andato nelle scuole a raccontare quel periodo e promuovere il libro: a Pratantico, Indicatore, in via Porta Buia. La più grande gioia l'ho avuta all'istituto dell'Orciolaia. Lo scorso anno gli alunni sono venuti alla cerimonia al monumento ed hanno intonato l'Inno italiano". E tra tanti ricordi quello più drammatico è stato di un'erende della famiglia Bertocci - Martini, vittime della furia omicida: "Sono nata ed ancora vivo al Mulinaccio. Il monumento però, per me, non è simbolo di morte, ma di una vita migliore. Ho vissuto sulla mia pelle, ho visto nei miei occhi la capacità di rinascere dei miei parenti".
Il libro stamani è stato presentato in anteprima alla presenza dell'assessore comunale Stefania Magi a Palazzo Cavallo, domani si terrà la presentazione ufficiale nella Sala dei Grandi della Provincia.

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