Aggiornata al 2 ottobre la riunione del Consiglio per le autonomie locali. E questo per consentire ulteriori approfondimenti tecnici, anche con il Governo centrale. Nel corso della seduta di questo pomeriggio è stata confermata la specificità della situazione aretina nel contesto regionale. Quindi il confronto continua e si sposta sui necessari approfondimenti tecnici. Ancora nessuna novità quindi sul fronte della questione Provincia. Questo si legge in una nota diffusa dal Comune nel pomeriggio.
L'attesa è tutto per quello che emergerà martedì prossimo, dovrà infatti essere proprio il Cal a redigere una proposta da presentare poi in Consiglio Regionale. La speranza è che le aperture registrare negli ultimi giorni, sia dal Governatore che su altri fronti, all'autonomia di Arezzo si concretizzino, anche perchè la provincia avrebbe i numeri per stare da sè. E' importante ricordare che il 2 ottobre è anche il termine ultimo per presentare alla Regione un'ipotesi di riforma.
Quindi, unici punti fermi in questo momento sembrano essere la Citta' metropolitana di Firenze (anche se rimane l'incognita di quanti Comuni ne faranno parte) e il territorio di Arezzo. Se il Governo accetterà di considerare il dato della popolazione residente e non solo quella risultante dal censimento, Arezzo avrebbe infatti i numeri per essere una Provincia a se'. Questo risultato, secondo quanto appreso, segnerebbe però il tramonto dell'ipotesi della Regione, basata su tre grandi aree vaste piu' la Citta' metropolitana di Firenze. Lo scacchiere a questo punto vedrebbe l'unione di Grosseto con Siena, e quella di Livorno con Pisa, piu' l'incognita sui restanti territori. Un'ipotesi e' che vengano accorpati in una maxi Provincia (che andrebbe da Prato a Massa, con Prato capoluogo). L'altra via e' chiedere una deroga per unire Prato con Pistoia, ma i numeri, in termini di superficie, sono lontani da quanto chiesto dalla legge nazionale.