Al via il Festival della Persona, stasera Pizzul ai Bastioni

Partita la tre giorni della manifestazione organizzata da Confartigianato

27/09/2012
Attualità
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Al via oggi il Festival della Persona, manifestazione organizzata da Confartiginato e giunta ormai alla quarta edizione. Questa sera alla presentazione, nella sala Bastioni di Santo Spirito, c'è stato l'evento “Persone nel mondo del calcio” con protagonista Bruno Pizzul.

Confermata la formula che prevede un ricco calendario di incontri con i protagonisti dello scenario socio-economico, nazionale e non solo, intorno a un tema comune. Quest’anno al centro del dibattito sarà il tema “Welfare – un costo o una leva per lo sviluppo della comunità?”

Tra gli ospiti più attesi, il Ministro dello Sviluppo Corrado Passera, che incontrerà i protagonisti del Festival della Persona venerdì 28 settembre alle 17, presso la tensostruttura “il Prato di Arezzo”, e Phillip Blond, fondatore di ResPublica e ispiratore delle politiche della Big Society, che allargherà gli orizzonti del dibattito ad una dimensione europea.
 

Il Festival  è stato inaugurato oggi alle 15 da Giorgio Guerrini, alla presenza delle Autorità locali.
Alle 16 si è avolto il primo incontro, che indaga il contesto di riferimento per proporre una riflessione su nuove possibilità di sviluppo. Interventi di Massimo Livi Bacci, Docente di Demografia presso l’Università degli Studi di Firenze, Adriana Luciano, Direttore del Dipartimento Scienze Sociali presso l’Università degli studi di Torino, Mauro Magatti, Preside della Facoltà di Sociologia, all’Università Cattolica di Milano e Andrea Simoncini, Docente di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Firenze.

In serata, alle ore 21, sono previsti due interessanti appuntamenti, con Bruno Pizzul  presso  la sala Bastioni si S.Spirito e  con Paolo Massobrio, in Provincia nella sala dei Grandi. Al centro del racconto, ancora le persone, nel mondo del calcio e in quello della cucina.

Il calcio, in Italia, rappresenta due mondi. C’è il calcio-spettacolo, giocato da poche migliaia di professionisti e seguito da milioni di fan, al centro dell’attenzione dei media e percepito come un mondo scintillante ma anche, spesso, eticamente discutibile.
Poi c’è il calcio giocato nei campetti comunali, negli oratori e nelle scuole, quello fatto ogni giorno da moltissimi tesserati e praticanti, che difficilmente arriva agli onori delle cronache, ma che accompagna la crescita di tanti bambini, ragazzi e giovani.
Entrambi sono mondi fatti da persone, e fortunatamente, nonostante i luoghi comuni, sono ancora molti gli sportivi famosi che possono essere proposti quali esempi positivi.
Bruno Pizzul racconterà queste due realtà attraverso la storia delle persone che ha incontrato nella sua lunga carriera, prima come calciatore professionista e poi come giornalista sportivo. Parlerà del rischio che un sistema malato possa pregiudicare una interpretazione positiva di un calcio, anche professionistico, fatto di persone e per le persone, aprendo un interessante dibattito su questo tema.

La serata sarà aperta da un ospite di eccezione Don Paolo de Grandi Capitano della nazionale sacerdoti e parroco di Campoluci ArezzoBruno Pizzul (Udine, 1938) è un giornalista sportivo radio-televisivo. Ha giocato come calciatore professionista nel Catania, nell’Udinese e nella Cremonese tra gli Anni ’50 e gli Anni ’60. E’ stato telecronista per la Rai degli incontri della Nazionale italiana di calcio dal 1986 al 2002. Laureatosi in Giurisprudenza, fu assunto in Rai nel 1968, il 9 Aprile del 1970 commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, Coppa Italia). La prima vittoria di una squadra italiana in una finale di Coppa europea da lui annunciata in diretta ai telespettatori, fu invece quella del Milan in Coppa delle Coppe, ai danni del Leeds United a Salonicco nel1973. Per la TV di Stato ha raccontato le principali partite di club nelle competizioni europee e nazionali, ed è stato inoltre conduttore del “La Domenica Sportiva” nella versione ‘estiva’ del 1975 e nella stagione 1993/94. A partire dal Campionato del Mondo del 1986, in Messico, subentrò definitivamente a Nando Martellini, suo grande amico e maestro, nell’incarico di telecronista delle partite della Nazionale italiana. Pizzul mantenne tale ruolo fino al 20 Agosto 2002, dopo aver raccontato televisivamente la Nazionale in 5 Campionati Mondiali, 4 Campionati Europei di Calcio, tutte le partite di qualificazione ai Mondiali e agli Europei.
Storica la parola con cui, dopo tutte le dissertazioni pre-gara, allertava l’attenzione dei telespettatori dopo il calcio d’inizio: “Partìti”.

Sempre alle 21 in Sala dei Grandi, in Provincia, l'appuntamento è con Cucina Territorio e Persone con Paolo Massobrio Giornalista Enogastronomico de "La Stampa" e "Vita".

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