Riordino Province, Perferi: "Colpa dei partiti nazionali e regionali"

Intervento dell'assessore in merito al dibattito degli ultimi giorni

30/08/2012
Attualità
Condividi su:

"Tutto il dibattito sul riordino amministrativo, ed in particolare sulle Province, è viziato da un lato dall'idea senza analisi e logica della razionalizzazione e della semplificazione, e dall'altro dalla retorica dello spendere meno e di abbattere i costi della politica. Con le proposte messe in campo dal Governo in nessuno dei due casi verranno raggiunti degli obbiettivi significativi, e molto di meglio era possibile fare, su entrambi i punti, se ci fosse stato un dibattito vero e senza furbizie. Sono stati i partiti nazionali, che non riducono il numero dei parlamentari e non riescono a fare una riforma seria di ordinamento, ad additare le Province quale fonte di tutti i mali. I partiti regionali, che non riescono a ridurre il numero dei consiglieri regionali, a contenerne le indennità, a razionalizzare aziende ed enti, hanno raccolto l'indicazione che sposta il problema - dichiara l'assessore provinciale Perferi in merito al caso riordino delle Province  e prosegue - Detto questo, sono convinto che si debba accettare la sfida della razionalizzazione e dei minori costi. Il tema non è opporsi alla chiusura o all'accorpamento delle Province, ma quello di razionalizzare i servizi, rendere efficienti le pubbliche amministrazioni, gestire il territorio al meglio e con programmazione. Senza province (o con mega province) il rischio del fallimento della programmazione nella realizzazione delle infrastrutture sovracomunali e nella tutela del territorio è altissimo. Il dibattito su questo punto, in Toscana, è del tutto incomprensibile. Il Presidente della Regione Rossi va avanti per conto suo seguendo interesse precisi e senza un disegno vero, logico e funzionale. Più che tracciare confini ed eleggere capoluoghi a suo piacimento, ci racconti come intende riorganizzare le ATO, le ESTAV, le ASL.e l'ARPAT, le Aziende regionali, che necessitano di essere messe in efficienza e a risparmio. Ci dica quando semplificherà le barocche procedure burocratiche della Regione Toscana e quando comincerà a dismettere le decine di partecipazioni "clientelari" regionali nelle aziende più disparate, visto che ha già, come si dice da queste parti, "battuto il muso" su molte delle sue incapacità, a partire dalla FIDI toscana. Adesso chi ha decine di parlamentari e senatori, di consiglieri regionali, qualche centinaio di sindaci e di assessori batta un colpo, se ha una visione del futuro e delle cose da fare per migliorare la situazione. Si possono prendere decisioni dolorose, ma è necessario farlo dibattendo, condividendo e tracciando chiaramente gli obbiettivi da raggiungere. Oggi fa tutto e il contrario di tutto, governa e si oppone. Ma la questione della chiarezza non riguarda solo il PD, ed è necessario chiarire bene, in maniera trasparente e pubblica il ruolo di tutti i soggetti in campo. Ad ognuno le proprie responsabilità. Basta con i "ma anche", i "ci sono ma non ci sono" e tutto il campionario delle furbizie tattiche di deputati e consiglieri regionali. Le carriere individuali sono importanti, ma far uscire il paese da questo pantano è più importante. Chi come me ha creduto fortemente nel decentramento amministrativo, attuato negli anni in Toscana talvolta anche in forma esasperate, non può assistere inerme a un processo di destrutturazione e cancellazione delle rappresentanze democraticamente elette dai cittadini di un'ente che ha bisogno di essere rimodellato, ma non per trasformarsi in un'agenzia periferica senza rappresentanza democratica” conclude Perferi.

Leggi altre notizie su Arezzo Oggi
Condividi su: