La Provincia non fa più parte del Polo Universitario. Il commento dell'Udc

Dimissione votata in Consiglio anche per altre fondazioni ed associazioni

07/03/2013
Attualità
Condividi su:

La Provincia di Arezzo non fa più parte del Polo Universitario Aretino, della Fondazione “Istituto Tecnico Superiore Energia e Ambiente”, dell'Istituto Nazionale di Urbanistica e dell'associazione “Arco Latino”. Lo ha deciso questa mattina, con quattro distinte votazioni, il consiglio provinciale su proposta del Presidente Roberto Vasai. “In questo momento – ha spiegato il Presidente - le priorità, viste le esigue risorse a disposizione, sono fare andare avanti i cantieri aperti ed affrontare le emergenze di viabilità e edilizia scolastica. Sono troppe le incertezze sul futuro dell'ente intermedio che oggi rappresentiamo, ed è quindi la scelta più logica uscire da fondazioni, enti e associazioni”. Nessuna eccezione è stata sollevata sull'Istituto Energia e Ambiente e su Arco Latino, mentre sull'Istituto Nazionale di Urbanistica il capogruppo della FdS Alfio Nicotra ha manifestato la sua contrarietà al recesso della Provincia. “Ritengo che sia uno strumento fondamentale per il lavoro di pianificazione territoriale e che ha, tra l'altro, un costo per l'ente davvero irrisorio. E' un presidio contro il consumo indiscriminato del territorio, il segnale politico che daremmo in questa fase con questo recesso sarebbe negativo”, ha affermato Nicotra. Molto più dibattito, come era prevedibile, ha suscitato la questione del Polo Universitario, sulla quale il primo intervento è stato del capogruppo dell'Udc Simone Palazzo. “Se è vero che risparmiare porta un vantaggio all'ente, il sistema delle partecipate è fallimentare e ogni dismissione non può essere giustificata solo da una motivazione economica. Quella del Polo universitario è una debacle, quella aretina è tornata ad essere la facoltà voluta da Amintore Fanfani perdendo tutti i corsi innovativi legati all'economia e all'informatica. Il mio voto sulla dismissione è favorevole, ma si differenzia da quelli della maggioranza che sono dovuti solo a motivazioni economiche”. Il consigliere del Pdl Pier Luigi Rossi ha invece argomentato il voto contrario del suo gruppo: “la centralità di un ruolo universitario per un territorio è prioritaria, ed è quindi necessario fare una riflessione. Con questo passaggio andiamo infatti ad affossare l'esperienza del Polo Universitario senza considerare che occorre investire sul capitale umano. Potremmo invece avvalerci del Polo per iniziative legate alla formazione professionale, per la quale abbiamo dei fondi”, ha concluso Rossi. Il capogruppo del Pdl Lucia Tanti ha invece annunciato il voto favorevole sulle altre tre dismissioni, chiedendo però un preciso resoconto sull'attività svolta in questi anni e sui risultati prodotti. In dissenso dal suo gruppo si è espresso il consigliere Pdl Oreste Civitelli: “preannuncio il mio voto favorevole alla dismissione della partecipazione al Polo Universitario, per coerenza con quanto detto più volte nella mia attività amministrativa, ritenendo da sempre negativo il legame con l'Ateneo senese”. Hanno annunciato il voto positivo dei loro gruppi sui quattro punti relativi alle dismissioni il capogruppo del Pd Massimo Pacifici, che ha detto che “nessuno è contento del fatto che ci si debba ritirare da queste attività importanti per il territorio, ma non possiamo però più permetterci di sostenere gli oneri, anche in considerazione del futuro incerto dell'ente”, e il capogruppo di SeL Alessandra Landucci, manifestando “sofferenza, ma anche ragionando con senso di responsabilità vista la situazione drammatica del bilancio dell'ente”. Concludendo il dibattito il Presidente Roberto Vasai ha sottolineato che “con questa delibera non si ipoteca il futuro, e anzi spero che la Provincia possa riprendere il suo ruolo. Devo però dire che ho visto un disimpegno complessivo del sistema Arezzo sulle tematiche legate al Polo Universitario”. Il consiglio ha anche approvato all'unanimità una modifica al regolamento provinciale IPT, illustrata dall'Assessore Piero Ducci, relativa all'esenzione del pagamento per i soggetti disabili anche in alcuni casi particolari di cessione e riacquisto nell'arco di 15 giorni di un mezzo. Il capogruppo del Pd Massimo Pacifici ha poi comunicato che, non avendo effettuato operazioni sui fondi a disposizione per il 2012 e non intendendo farlo neanche per il 2013, il suo gruppo rinuncia a questi fondi a favore del bilancio provinciale. La seduta è stata poi sciolta per mancanza del numero legale prima della presentazione delle interrogazioni.

IL COMMENTO DI SIMON PIETRO PALAZZO capogruppo UDC

La linea portata avanti oggi nel primo consiglio provinciale del 2013 e’ stata netta, chiara e coerente con il nostro programma , ribadisce Palazzo, la scelta di votare a favore dell’uscita della Provincia da associate e partecipate e’ sempre stata una nostra priorità per snellire questa selva oscura di amministrazioni che costano  e sono costate ai contribuenti  troppi soldi.
In piena sintonia con il mio partito e ribadendo anche il buon lavoro fatto dall’UDC in sede regionale contro le partecipate toscane, abbiamo votato favorevolmente ma distinguendoci nel merito dal centrosinistra che oggi inverte il pensiero sul mantenimento di queste partecipazioni solo per la mancanza di fondi che le recenti manovre governative hanno generato.
Una valutazione più approfondita va però fatta in merito al Polo Universitario, la nostra posizione non e’ contro il Polo a prescindere, ma su come sia stata gestita l’intera questione con l’Università di Siena  e che cosa in questi anni abbia prodotto in termini di benefici occupazionali e formativi. Ad esempio, quali vantaggi sono ricaduti con una spesa prossima ai 2 milioni di euro da parte della Provincia, chiede Palazzo.
Oggi siamo al capolinea di una collaborazione che ha visto Siena prendere e noi dare e non mai evidenziarsi quel rapporto di  reciprocità come ci saremmo sempre augurati. Quanti laureati in conservazione dei beni culturali hanno trovato impiego in quello specifico settore, eppure siamo la nazione con più beni artistici,storici e museali di tutte le altre, ribadisce il capogruppo Udc.
Rompiamo gli indugi ed i rapporti con Siena e cerchiamo un partner non necessariamente confinante per creare un modello Aretino di Università, che fotografi meglio i corsi di laurea oggi appetiti da quelle poche aziende e settori che  contrastano la crisi, che  crei un  indotto che ogni città sede universitaria riesce ad intercettare e che guardi anche a collaborazioni con privati.
La storia ci insegna che una Università aretina la perdemmo nei primi anni del 1200, oggi dopo otto secoli non abbiamo ancora imparato la lezione, conclude il capogruppo Palazzo,  speriamo che da subito chi ha l’ambizione e la forza di governare tratti una linea nuova e condivisa, all’insegna dell’innovazione e del rilancio delle opportunità  per quei giovani studenti aretini e non solo che saranno gli attori del futuro.

Leggi altre notizie su Arezzo Oggi
Condividi su: