Approvata dal consiglio provinciale con un solo astenuto una mozione presentata dai consiglieri Pier Luigi Rossi del Pdl e Massimo Pacifici del Pd sulla produzione di energia elettrica a biogas. “Le richieste per impianti a biogas in Toscana, e anche nella Provincia di Arezzo, sono in costante aumento perché la Regione non ha ancora approvato il Piano energetico regionale – ha spiegato Pier Luigi Rossi. L'argomento sta quindi diventando di particolare delicatezza per la sicurezza ambientale e per la salute della popolazione. Bisogna invece ricordare che abbiamo fatto di tutto per favorire e sviluppare la nostra agricoltura di qualità, ed è una contraddizione oggi favorire impianti a biogas delle dimensioni e delle caratteristiche di quelli presentati in alcune realtà, quale ad esempio Castiglion Fibocchi. La mozione ha quindi due obiettivi: il primo è chiedere alla Regione Toscana di legiferare e il secondo, che riguarda la Provincia, è quello di svolgere il nostro ruolo facendo riferimento alla legislazione nazionale che definisce le aree non idonee per la costruzione degli impianti a biogas”. Anche l'altro presentatore della mozione Massimo Pacifici ha sottolineato la mancanza di un quadro normativo regionale per il biogas, così come per le biomasse e per l'eolico. “Guardiamo con simpatia ad uno sviluppo di piccole centrali che abbiano una continuità con l'attività agricola già esistente, ma il nostro è un territorio che vive anche di turismo e che va tutelato nel suo paesaggio”. Nel dibattito sono intervenuti il consigliere dell'Udc Simone Palazzo, che ha messo in risalto come ci può essere sintonia su questioni di sensibilità ambientale tra maggioranza e minoranza: “penso che questa mozione sia una bellissima lezione data alla cittadinanza, tra l'altro agendo secondo legge”. Il Presidente della Provincia Roberto Vasai, ricordando anche di essere stato chiamato in causa da alcuni manifesti a Castiglion Fibocchi per uno di questi impianti, ha affermato di essere convintamente dalla parte dei cittadini: “bisogna però capire che il ruolo della Provincia è di coordinare e di fare sintesi dei pareri dei soggetti presenti nella conferenza dei servizi, e non si può fare una scelta politica. Dobbiamo quindi lavorare sul piano giuridico e tecnico per impedire quello che ritengo sarebbe un vero e proprio scempio su quel territorio”. Concludendo il dibattito l'Assessore provinciale all'ambiente e all'energia Andrea Cutini ha ricordato che il problema travalica il singolo caso e interessa tutto il territorio, così come nello spirito della mozione. “Questi temi investono tutta la Toscana e da tutte le Province è arrivata una forte richiesta alla Regione di legiferare – ha spiegato Cutini. E' comunque errato vedere nella Provincia l'organo che decide in assoluto, ed è importante dare questa lettura ai cittadini. Con questi vuoti normativi e con posizioni non chiare potremmo inoltre mettere in discussione un ambito importante come quello della Green Economy, che rischia di trovare un rifiuto sociale nella popolazione anche laddove non ci siano progetti fuori scala o con problemi di inserimento nel territorio molto elevati. L'esempio positivo è invece quello del fotovoltaico, dove con un quadro normativo chiaro dare le autorizzazioni è oggi semplice e proficuo”, ha concluso l'Assessore Cutini.