Imprenditore invoca lo stato di necessità ma viene condannato lo stesso

E' un casentinese

21/03/2013
Attualità
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Imprenditore invoca davanti al giudice lo stato di necessità ma secondo i giudici non lo motiva a sufficienza e viene condannato per non aver versato 700mila euro di Iva. E’ quanto accaduto a un cinquantenne casentinese comparso in Tribunale ad Arezzo il quale ha spiegato in aula i contorni della vicenda. In base a quanto riferito l’imprenditore avrebbe eseguito una commessa da 800 mila euro per un'azienda di Lucca che a lavoro ultimato ha richiesto il concordato preventivo. Il casentinese si è trovato a riscuotere solo 40 mila euro in luogo degli 800 mila pattuiti e a dover affrontare una crisi di liquidità che gli avrebbe impedito di pagare l'imposta. Il giudice Savina Poli non ha ritenuto che lo stato di necessità fosse provato a sufficienza e lo ha condannato.

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