Mentre il Sindaco Fanfani si dedica alla ricomposizione della sua Giunta tutto intento a trovare precari equilibri politici più che soluzioni concrete, il Pdl - per tramite dei Consiglieri Regionali Paolo Ammirati e Stefano Mugnai - ha sollecitato la Regione Toscana al fine di individuare una soluzione concordata e vera per far rinascere la Fiera dell'Antiquariato. Possiamo dire, senza tema di smentita, che a poche settimane dall'impegno preso in campagna elettorale da Felice Maurizio D'Ettore e Francesco Conti la soluzione potrebbe essere a portata di mano. In una risposta a firma dell'Assessore regionale a cultura, commercio e turismo Cristina Scaletti si individua, infatti, un percorso molto preciso per "liberare" la Fiera dai tanti vincoli burocratici di cui è vittima e soprattutto per inserirla in un circuito più ampio ottenendo finalmente la qualifica di "Fiera Nazionale dell'Antiquariato di Arezzo". In sostanza si tratta di far rientrare la nostra Fiera nell'ambito della disciplina della legge regionale 18/2005 (Disciplina del settore fieristico) e del relativo regolamento di attuazione. Ciò, come specifica l'Assessore Scaletti, consentirebbe un maggior margine di autonomia del Comune di Arezzo per l'organizzazione e lo svolgimento della Fiera con il conseguente ottenimento della qualifica di evento nazionale. La procedura è piuttosto semplice, si tratta solo di superare - sul piano dell'applicazione normativa della specialità della fattispecie - i vincoli delle legge regionale 28/2005 cioè il codice regionale del commercio e far rientrare la manifestazione in un quadro legislativo diverso ma coerente. I vantaggi sarebbero immediati da parte degli operatori ed in particolare da parte della Città di Arezzo e della Provincia che così facendo valorizzerebbero una propria tipicità per attrarre turismo di qualità ed investimenti maggiori. Rimane la sorpresa che nessuno, né sul livello comunale né su quello provinciale, abbia posto un minimo di attenzione alla soluzione di un problema che si trascina da anni e che potrebbe, se risolto, rappresentare il primo passo per dare concreta attuazione alla definizione del "marchio" di qualità per Arezzo e le sue Vallate approvato dal Consiglio Provinciale nel gennaio del 2012 su proposta del Pdl e rimasto, come molte altre buone idee, lettera morta. Speriamo che finalmente Comune e Provincia si "sveglino" e seguano le indicazioni e i suggerimenti che vengono dalla Regione grazie alle sollecitazioni dei nostri Consiglieri regionali. A questo punto manca solo che il Comune di Arezzo presenti un progetto, in accordo coi soggetti interessati, dato che la strada è tracciata. Così come la Fiera potrebbe essere inserita in un più ampio ed articolato progetto finalizzato a rilanciare l'immagine turistica della Città di Arezzo che la Regione Toscana ritiene strategica e da sostenere ad ogni livello istituzionale. Ed allora si proceda in tal senso, si presentino i progetti necessari, si operi positivamente e celermente nell'interesse di Arezzo, ogni ulteriore ritardo non è più giustificabile.