Orecchini con tessuti recuperati da antichi kimono giapponesi. Gioielli con scarabei a rievocare l'antico Egitto. Collane con minitelevisori a ricordare i grandi personaggi degli Anni Sessanta. Sono solo alcune delle suggestioni che emergono dalla 34esima edizione di OroArezzo, la manifestazione dedicata all’oreficeria, argenteria e gioielleria rappresentativa del principale distretto produttivo orafo italiano, in corso in questi giorni presso Arezzo Fiere e Congressi. “Creatività e attenzione alle tendenze sembrano essere il messaggio che le aziende espositrici di OroArezzo rivolgono ai vari mercati - sostiene Raul Barbieri, Direttore di Arezzo Fiere e Congressi – ed è un messaggio che viene raccolto e interpretato in modo positivo. Lo dimostra l'attenzione che i vari buyers mostrano nei confronti della produzione proposta e che si traduce in trattative e business. La fiera quindi svolge ancora una volta con professionalità quello che è il suo compito principale: creare contatti tra domanda e offerta, dando il giusto spazio a tutti i player in campo e creando per ognuno l'opportunità di ottenere i migliori risultati”. E un importante endorsement in tal senso è giunto da Pedro J. Perez Fernandez, giornalista ma soprattutto esperto a 360° del settore, dirigente del gruppo Duplex, responsabile editoriale di vari periodici. “Credo di poter dire che si tratta di un'edizione di altissimo livello – racconta Fernandez – in quanto il management ha avuto il grande merito di operare dei cambiamenti importanti rispetto al passato. OroArezzo 2013 è riuscita, a mio giudizio, a interpretare al meglio quelle che sono le attuali esigenze del mercato guidando le aziende espositrici lungo un percorso strategicamente corretto. Creatività e fantasia, cura del dettaglio e stile, a sostituire in modo intelligente la preziosità dei materiali che era la caratteristica del periodo pre-crisi. Proprio per questo credo che il distretto orafo di Arezzo possa costituire, anche per il futuro, un punto di riferimento essenziale per tutti i mercati ”. I commenti positivi di Pedro J. Perez Fernandez trovano riscontro anche nelle opinioni di Julio De Mingo, buyer dell'importante catena commerciale “El Corte Inglès” che concorda nel sostenere come l'atmosfera che si respira presso i padiglioni testimoni una ritrovata vitalità. Giunta alla terza giornata, la fiera infatti non sembra aver esaurito il suo slancio e, anzi, continua a suscitare interesse. E anche curiosità, come nel caso della “Collana Vivente”, lo spettacolare gioiello realizzato dai creatori di Living Jewellery. Un incredibile mix di tecnologia e artigianato, due mondi che sembrano agli antipodi ma che in questo caso hanno concorso alla realizzazione di un pezzo unico che, attraverso un processo che emula quello della fotosintesi, rende “viva” la collana collegando i pezzi della stessa all'energia di chi la indossa. Creata dalle aziende D'Orica e Torand, in collaborazione con la svizzera Solaronix, la collana è stata esposta per la prima volta ad Arezzo e ha catalizzato l'attenzione dei visitatori.