Maurizio Seri sindaco della cittadina dell'Albero D'Oro, rivolge un accorato appello per richiamare l'attenzione dei nostri Governanti e dello stesso intero Parlamento sulla situazione drammatica dal punto di vista economico dei nostri Comuni. Non è la prima volta che il 1° cittadino lucignanese si rivolge alle massime cariche dello Stato per sollecitarle ad una maggiore attenzione sulla situazione economica disastrosa dei Comuni ed a prendere gli opportuni provvedimenti (vedi la sua battaglia intrapresa tra i primi sulla TARES, tassa rinviata in attesa di verifica e potrà così dare una boccata di ossigeno a famiglie e imprese) affinché non debbano ricorrere alla chiusura dei servizi. Decisamente i sindaci stanno facendo i giochi di prestigio per mantenere i servizi in essere, ma continuando con questo stillicidio di tagli alle risorse, neanche la magia riuscirebbe a far quadrare i conti. In questo suo nuovo appello Seri si è rivolto all'ANCI, di cui è Membro della Consulta. Ma sentiamo dallo stesso Sindaco quello che suggerisce di prendere subito in considerazione :"La situazione economica/finanziaria per famiglie ed imprese è drammatica. Lo è allo stesso tempo per i comuni in un quadro normativo sempre più stringente e vessatorio. Il problema che abbiamo di fronte è quello di non conoscere i dati per redigere i Bilanci di Previsione. Nessuna certezza sull'IMU, sui trasferimenti erariali. In compenso dovremo iniziare a convivere con il rispetto del Patto di Stabilità che aggraverà una già non positiva situazione. In tutto questo faccio presente un altro grave problema: chiedo che sia posto, con drammatica urgenza, all'attenzione del Governo e del Parlamento il ripristino della possibilità da parte dei piccoli comuni di utilizzare per i propri bilanci una percentuale tra il 60 ed il 75% dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione a copertura della spesa corrente così come previsto dal decreto legge n° 225 del 2010 (art. 2 comma 41), convertito in legge n. 10/2011. E' l'unico modo per evitare la chiusura dei servizi e la tenuta dei conti da parte della stragrande maggioranza dei piccoli comuni italiani".