“Oltre un milione di euro liquidato quasi dieci anni fa per un’infrastruttura appena avviata e ad oggi uscita dalle priorità, sia della Regione che del maggiore utilizzatore, il Gruppo Ferrovie dello Stato”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Gruppo Misto), in relazione al fantomatico interporto di Indicatore (Arezzo). A più di 10 anni dalla firma del protocollo d’intesa tra Comune di Arezzo e RFI, sottoscritta nel febbraio del 2003, il consigliere chiede conto delle risorse regionali investite nel progetto. “Un milione e mezzo di euro – sottolinea – di cui l’80% già liquidato tra il 2002 e il 2005”. Il restante 20% dei fondi destinati allo scalo merci di Indicatore avrebbe dovuto essere corrisposto ad opera ultimata. “Sennonché la convenzione tra società ALI e il Comune di Arezzo per la realizzazione dell’interporto – spiega Chiurli – è ormai scaduta. E poco o niente è stato fatto”. La convenzione, infatti, era stata stipulata a marzo 2003 e aveva durata decennale. “Nel frattempo la società RFI sembra aver perso totalmente interesse nel progetto – continua – e la stessa Regione Toscana non ha incluso l’interporto di Arezzo tra le opere di importanza strategica per il territorio, all’interno della proposta per il nuovo Piano Integrato delle infrastrutture e della mobilità”. “Che fine ha fatto quel milione e duecentomila euro erogato dalla Regione? – domanda il consigliere Chiurli – E’ servito solo a dare sollievo alle casse della società ALI, finita in cattive acque causa crisi, oppure è stato incamerato dal Comune di Arezzo?”. In ogni caso il consigliere del Gruppo misto ha presentato un’interrogazione per sapere quali spese siano state coperte con i fondi destinati all’interporto e quali siano le intenzioni della Regione nei confronti di questa infrastruttura. “Dopo il voltafaccia delle Ferrovie – afferma Chiuli – il rischio è un declassamento dell’intero territorio di Arezzo da parte della stessa Regione Toscana”. L’assessore Ceccarelli, peraltro anch’egli aretino, dovrà risponderne in Aula.