"Megasagra a Villa Severi, altolà di Confesercenti"

“Il festival del territorio” è visto dall'associazione come l’ennesimo ristorante a cielo aperto ai danni dei ristoratori

04/06/2013
Attualità
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A costo di essere antipatici e impopolari Confesercenti non comprende il senso del Festival del territorio che da giovedì per 4 giorni radunerà a Villa Severi alcune sagre della provincia.
Mario Checcaglini direttore di Confesercenti ritiene che “radunare in città le sagre della Provincia facendo una mega sagra con un ricco menù non sia esattamente ciò di cui il territorio necessita per la sua promozione”.
“Cosa diversa – aggiunge Checcaglini – se l’iniziativa fosse stata organizzata per far conoscere il nostro territorio in un’altra regione d’Italia o magari in un paese estero. Ma così non è: si promuove nella città di Arezzo ciò che è avviene a pochi chilometri da essa. Ma ormai è di moda usare termini quali Festival, a chilometro zero, buona cucina e territorio per quella che a nostro parere e per ciò che abbiamo appreso dalla stampa, sembra essere una sagra delle sagre”.
“In realtà – prosegue il direttore Checcaglini - quello che vedremo a Villa Severi è l’ennesimo ristorante a cielo aperto con un ricco menù, come tanti altri che si preparano ad aprire in queste settimane in tutta la provincia. Confesercenti ribadisce che il Festival del territorio, non pare che rientri tra quelle inserite nel calendario di concertazione che il Comune ha condiviso con le associazioni di categoria. Questo è sbagliato perché se c’e un impegno va mantenuto da parte delle istituzioni. Il calendario fu redatto per mettere un freno alle mille iniziative che proliferano in ogni angolo della città e della provincia”.
“Se vogliamo promuovere le eccellenze – dice Checcaglini – si pensi a chi sostiene il territorio 365 giorni l’anno tenendo aperto i ristoranti per tutti i dodici mesi. Siamo poi curiosi di vedere se le ricevute saranno soggette a Iva, se sarà pagato il suolo pubblico, la nettezza urbana come fanno tutti i giorni i titolari dei ristoranti. La crisi economica non richiede queste manifestazioni per rilanciare e valorizzare il territorio. Per mantenere viva la ristorazione c’è veramente da sostenere le eccellenze come fanno giorno dopo giorno i ristoratori con i loro menù e la loro professionalità”.

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