Sereni confermato alla guida di Cna Arezzo

"Sono un imprenditore e capisco il momento"

29/06/2013
Attualità
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Andrea Sereni è al suo secondo mandato da Presidente Provinciale di CNA Arezzo. Ha raccolto i frutti di quattro anni durante i quali ha riorganizzato CNA, sia dal punto di visto del riassetto dell'organizzazione che del rapporto con gli associati, di cui si è impegnato a favorire la partecipazione alle scelte ed il confronto sulle strategie imposte dalla crisi.
“Sono un imprenditore – ha detto Sereni all'assemblea – e ho capito che, in modo particolare nella crisi attuale, le associazioni devono essere gestite come aziende puntando dritto alla produttività e al contenimento dei costi. Non è stato facile intervenire su un'Associazione che ha una storia lunga 65 anni, ma i numeri ci stanno dando ragione e la sintonia con gli associati ha fatto il resto. Insieme al Direttore Tosi abbiamo avviato un rigoroso percorso di risanamento che ha comportato interventi anche dolorosi: è stato ridotto il numero dei  funzionari e degli addetti ricorrendo anche a prepensionamenti e trasferimenti, abbiamo unito società e ridotto i consigli di amministrazione. Interventi per oltre 400mila euro all’anno che – prosegue Sereni - se saranno portati avanti anche in futuro, presto permetteranno all’associazione di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario generando le risorse necessarie a sostenere gli investimenti fatti prima dell’inizio della crisi e non certo durante la mia presidenza”.
Andrea Sereni, 50 anni, imprenditore di seconda generazione alla guida di una manifattura “storica” aretina del settore tessile, sperimenta ogni giorno sulla sua pelle cosa vuol dire gestire un'impresa che dà lavoro a oltre 30 addetti tra dipendenti ed indotto e che risente della crisi che colpisce il suo comparto ed il territorio.
“Arezzo e la sua provincia sono cambiati in questi anni – afferma Sereni - ma guai a pensare di girare le spalle alla vocazione manifatturiera del nostro territorio. Credo che un'economia come quella aretina non possa avere successo senza una grande base manifatturiera, che si traduce in occupazione ed alimenta il commercio ed il sistema dei servizi. Dobbiamo continuare ad avere fiducia nel futuro di questo comparto, che è la nostra storia, la nostra speranza, la nostra forza in termini di export. Vocazione manifatturiera e propensione all'export formano un binomio inscindibile e virtuoso. Basta leggere il dato delle esportazioni  aretine nel 2012:  +15,4% rispetto al 2011, al primo posto a livello regionale”.
Secondo il Presidente CNA “Arezzo può ambire ad avere non solo un passato ma anche un importante futuro manifatturiero, è scritto nel suo DNA. E per fare questo occorre riaggiornare la filiera delle reti e dei distretti, sfruttare pienamente i guadagni di efficienza offerti dall'innovazione tecnologica, valorizzare le eccellenze.
Uno dei motivi per cui la nostra provincia perde terreno sul piano della competitività è la mancanza di una seria politica economica e industriale; non basta il mercato per far nascere e crescere una buona realtà manifatturiera. Dobbiamo puntare su un disegno strategico chiaro e condiviso che stabilisca le priorità e la continuità degli interventi, evitando la frammentazione delle già scarse risorse disponibili. Sono convinto che sempre più il destino delle nostre comunità è nelle nostre mani e dipende dalla nostra capacità di esprimere un progetto di futuro credibile. Così non rischiamo di perdere, pezzo a pezzo, quello che abbiamo costruito con fatica e sacrifici negli scorsi decenni.
Il raggio di azione di Sereni va oltre l'ambito provinciale: “Più volte mi sono confrontato con  imprenditori o dirigenti del nord e centro Italia (dal Piemonte all'Emilia, al resto della Toscana) con cui abbiamo condiviso progetti sul miglioramento della capacità innovativa delle imprese, sulla penetrazione nei mercati esteri, sul raccordo col mondo della ricerca, sulla capitalizzazione delle PMI. Non è più possibile che il sistema bancario costituisca sempre di più un tappo all'accesso al credito delle pmi!
Anche l'osservatorio interno a CNA legato alla gestione amministrativa dei nostri associati ci ha guidati nell'azione e nelle scelte: oggi colleghiamo le imprese, direttamente o appoggiandoci a servizi qualificati forniti da altre realtà della galassia CNA, a progetti di aggregazione, alle reti, ai servizi per l'internazionalizzazione, al miglioramento qualitativo e quantitativo del capitale umano.
In questa complessa fase economica chi meglio della Camera di Commercio può svolgere il ruolo di vero e proprio strumento di sintesi e di stimolo alla crescita produttiva e sociale del territorio?
E' indubbio – conclude Sereni – che nei prossimi 5 anni sarà necessaria una grande capacità di governo, ma sarà ancora di più essenziale una grande coesione di tutti gli attori che contribuiscono allo sviluppo del sistema locale, accompagnata da un dialogo chiaro e responsabile fra tutte le forze in gioco e da un efficace sistema di controllo rispetto agli obiettivi strategici programmati”.
 

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