Papa Francesco ad Arezzo. Forse si muove qualcosa

Nel pomeriggio Domenico Giani era in città in visita ufficiale, per poi dirigersi verso Sansepolcro

a cura della Redazione
12/08/2013
Cronaca
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Sono passati poco più di quindici mesi dalla visita di Papa Ratzinger, Benedetto XVI, ad Arezzo e alla sua diocesi, eppure è proprio da quel 13 maggio del 2012 che proprio Arezzo attende la nuova visita del Papa. Quel giorno di quindici mesi fa, non tutto andò come sperato e progettato. Il maltempo arrivò nel pomeriggio sul casentino, impedendo all'elicottero del Papa di atterrare senza rischi all'eliporto di Chiusi della Verna. La visita al santuario francescano saltò, e Arezzo e la Verna ascoltarono con mezzo sorriso la promessa di Benedetto XVI di tornare prima possibile e recuperare la visita persa. Che Ratzinger fosse legato a filo doppio con il santuario dell'alto casentino, d'altra parte, era cosa nota, dato che proprio fra le mura del santuario aveva scritto, anni prima, uno dei suoi libri. Arezzo restituì nel frattempo la  visita al Santo Padre, sperando che la presenza dell'aretino Domenico Giani, responsabile della sicurezza del Pontefice, rendesse possibile il suo ritorno alla Verna.

Poi l'annuncio più incredibile che la storia della religione cristiana ricordi, le dimissioni di Ratzinger. Un evento successo una sola volta, ma non nelle stesse modalità, e soprattutto in un mondo completamente diverso, e non basato su comunicazione globale e informazione. Uno degli effetti collaterali, il più piccolo, fù la certezza che quella famosa visita non avrebbe mai avuto luogo, perlomeno non da Papa. La decisione senza precedenti del Pontefice rendeva praticamente impossibile il suo ritorno in toscana, meno che meno pubblicamente. La delusione, su al santuario, deve essere stata enorme. Immaginiamo cosa devono aver provato, i frati, quando alla finestra sopra il portone principale di San Pietro, è stato annunciato il suo successore Bergoglio, che aveva scelto come nome Francesco

E' da quel momento che pare ovvio che la Verna, e il territorio aretino, avranno prima o poi la fortuna di ricevere nuovamente la visita del Santo Padre, anche se non sarà più Ratzinger ma Bergoglio. Come potrebbe non venire alla Verna, il primo Papa della storia a portare il nome del Santo fondatore del Santuario? Francesco di Assisi proprio qui ha predicato, ci ha ricevuto le stimmate, ci ha fondato il suo ordine, di cui il Santo Padre fa parte. Quindi pare ovvio che Bergoglio verrà ad Arezzo, e infatti se ne è parlato e mormorato fin da subito.

Nel pomeriggio di ieri, un segnale che più forte non si può, ad indicare che qualcosa, molto probabilmente, si sta muovendo. Un'automobile ufficiale del Vaticano, di quelle che qua da noi si sono viste solo nelle ore in cui Benedetto XVI era qui, è stata vista in centro ad Arezzo. La stessa auto, con al volante Domenico Giani, è transitata nel tardo pomeriggio davanti allo stadio, per poi imboccare la strada che porta a Sansepolcro. Accanto a Giani un altro uomo, non un prelato, col quale il Giani chiacchierava fitto fitto mentre guidava. Domenico Giani ad Arezzo non sarebbe un evento particolarmente strano, essendo proprio aretino il responsabile della sicurezza vaticana, ma l'auto ufficiale, e lo spostamento dal centro di Arezzo in direzione Sansepolcro nel tardo pomeriggio, rendono evidente che la sua visita non era di piacere, ma ufficiale. Chi era seduto nel retro dell'auto del Vaticano protetto dai vetri scuri? Qual'era il compito che la delegazione svolgeva? Solo i diretti interessati hanno la risposta, ma l'impressione è che ci possa essere in movimento la stessa macchina organizzativa che, mesi e mesi prima della visita di Ratzinger, lavorando sotto traccia preparò in segreto la visita del Pontefice tedesco in terra aretina, fino all'annuncio dato alla conferenza stampa ufficiale del Vescovo, proprio insieme a Giani. Arezzo, e soprattutto La Verna, sperano che la stampa venga presto convocata ad una conferenza stampa come quella della fine di gennaio dello scorso anno. Arezzo, e soprattutto la Verna, aspettano la visita di Papa Francesco, al luogo più caro al Santo di cui Bergoglio, primo fra i pontefici, porta il nome.

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