Dopo l'eco che ha avuto la vicenda i radicali hanno deciso di scrivere ai vertici locali del Pd, ai sindaci di Arezzo e Cortona, al presidente della Provincia Vasai, agli onorevoli Donati e Mattesini. Così tastioera alla mano hanno composto questa missiva. Il fatto, è bene ricordarlo, è quello relativo, a detta dei radicali, di una cacciata con il loro banchino per la raccolta firme per i Referendum, da parte dei dirigenti locali del Pd. Ecco il testo: "I recenti eventi della nostra presenza alla festa del PD a Cortona, che hanno avuto una visibilità sui media locali e nazionali, vorrebbero raffigurare in particolare una nostra ‘protesta’ rispetto ad un trattamento “riservato ai radicali”.
In realtà il nostro stupore prima, e poi certo dispiacere, è stato nel constatare che un diritto costituzionale dei cittadini ad indire prima , per poi votare secondo coscienza per un si o per un no, quesiti referendari è stato di fatto ostacolato in modo poco comprensibile nell’ambito di un appuntamento politico in cui l’interlocuzione sui temi dei referendum proposti sembrerebbe il sale del confronto.
E in questo spirito pensiamo sia importante poter continuare a parlare alla base ed ai vertici del Partito Democratico da cui sono arrivati, proprio in queste ore ‘calde’ dei polemica, anche offerte di dialogo.
Per questo invitiamo i destinatari della lettera a venire al tavolo di raccolta firme dei Radicali venerdì 6 o sabato 7 in Piazza San Jacopo dalle 17:00 alle 20.00 per firmare parte o l’intero pacchetto dei quesiti referendari nello spirito di dare, una volta raggiunte le firme necessarie, la parola ai cittadini su temi imprescindibili per la riforma del paese come:
la depenalizzazione dei reati di lieve entità legati alle droghe leggere
l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti
l’abrogazione delle parti inaccettabili della legge Bossi _Fini
il divorzio breve
la modifica della legge sull’8 per mille
la responsabilità civile dei magistrati e il rientro degli stessi in ruolo per una maggiore efficienza della giustizia
la separazione delle carriere per una reale terzietà del giudice
l’abrogazione dell’ergastolo
la riforma della carcerazione preventiva secondo i dettati costituzionali della presunzione di innocenza
In questa occasione potremo concordare modalità che insieme riterremo utili per informare e consentire ai cittadini che sostengono il Pd la possibilità di firmare per i quesiti, a partire dalla mobilitazione di consiglieri comunali, provinciali o regionali per l’autentica delle firme nello spirito di servizio al cittadino e dei suoi diritti politici.
Rimaniamo a disposizione per approfondire qualunque aspetto dell’agenda referendaria e dei temi di cui sopra".
La lettera è firmata da Angelo Rossi, Giusi Nibbi, Eugenio Mascagni e tutta LiberAperta-Radicali Aretini