Arezzo, la crisi rallenta ma la ripresa non è ancora chiara

Presentati i dati Ires

09/09/2013
Attualità
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Lo studio dell’Ires Toscana sull’economia aretina è stato presentato questa mattina in Cgil

Il quadro nazionale e regionale

Siamo di fronte ad una crisi recessiva che ci accompagnerà anche per tutto il 2013 con una forte caduta della domanda interna, mentre quella estera  continua a mostrare buoni segni di vitalità con un aumento dell’export regionale nel 2012 (+ 6,9%) superiore all’aumento nazionale.
In un quadro economico internazionale che  presenta deboli segnali di ripresa, e in una situazione  italiana nella quale invece anche la crescita zero rischia di diventare un miraggio, la situazione toscana che aveva fatto registrare nel 2011 una lievissima ripresa, registra nel 2012 una forte caduta del Pil  (-2,1%) anche se di intensità inferiore a quella dell’Italia (-2,4%).


I principali dati economici 2012 della provincia di Arezzo

Occupazione
Il mercato del lavoro provinciale si è caratterizzato per una ulteriore riduzione dell’occupazione (-1,6%) corrispondente a circa 2.300 posti di lavoro in meno. Calano in maniera marcata anche gli avviamenti  al lavoro (-9,7%)
Contemporaneamente aumentano i disoccupati  (+20,7%) con un tasso che sale al 7,5%  in linea alla media regionale  (7,8%)  ed inferiore a quello nazionale  (10,7%) segno che la crisi  spinge tutti i soggetti alla ricerca di un lavoro in una situazione che diventa pesante per la disoccupazione giovanile in generale  e femminile in particolare.

Cassa integrazione
A dicembre 2012  le ore complessive di cassa integrazione nell’anno hanno superato i 7,5 milioni con una crescita del 16,6% rispetto all’anno precedente  dovuto alla crescita della cassa ordinaria
( +14,1%) e soprattutto straordinaria (+74,2%). La cassa continua a crescere anche nel 2013 (+4,9%) rispetto al primo semestre del 2012.


Imprese
Il sistema manifatturiero provinciale ha subito una caduta  significativa di produzione (- 4,6%) notevolmente  superiore a quella dell’anno precedente (-0,3%) e  in linea con quella regionale
(-4,3%).

Frena anche il processo di creazione d’impresa che fa registrare alla fine dell’anno un saldo attivo di 33 imprese (erano state 348 nel 2011) fra nuove imprese nate e imprese cessate.

Continua a crescere  il valore  dell’export (+15,4%),  anche se in misura minore rispetto al 2011 (+43,5%) e comunque ancora oltre il doppio della crescita regionale.

Diminuiscono invece le entrate derivanti dal turismo internazionale, (in controtendenza rispetto alla crescita dell’attivo della bilancia turistica regionale),  per effetto di una diminuzione  del numero dei viaggiatori stranieri (-19,1%)  e dei pernottamenti (-17,9%). Il  saldo  della bilancia turistica provinciale  si è ridotto di un quinto rispetto ai valori prima della crisi. 

Redditi
Per quanto riguarda il reddito delle persone continua una situazione di difficoltà testimoniata anche dalla  riduzione delle spese turistiche all’estero dei residenti della provincia  e  soprattutto dai dati sulle dichiarazione dei rettiti dei lavoratori dipendenti che fanno registrare un aumento nominale dei redditi medi lordi dell’1,4% molto inferiore al tasso di inflazione (2,8%) e ulteriormente ridotto per effetto dell’aumento del carico fiscale (+5%).

Credito
Anche il volume del credito erogato all’economia locale evidenzia un sostanziale ridimensionamento (-5,3%), mentre crescono le sofferenze sia in termine di numero di affidati  che in valore e sono salite in un anno di quasi  quattro punti arrivando al  13,3%  sul complesso dei finanziamenti  con  un valore che risulta più elevato sia  di quello regionale (8,2%) sia di quello nazionale (6,3%).

 

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