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Occhi carichi di lacrime e cuori pieni di emozione per un dolore impossibile da dimenticare. Ma anche uno sguardo di speranza verso il futuro, perchè la memoria ha un potere straordinario. Stamani nella Basilica di San Francesco ci sono stati momenti toccanti in occasione della presentazione dell'affresco restaurato grazie alle donazioni al Fai degli amici e dei familiari di Andrea Cini, scomparso a soli 23 anni.
Un'opera straordinaria il cui recupero ha svelato che nella rappresentazione è presente San Francesco, erroneamente scambiato con altri Santi nel corso degli anni. E soprattutto l'edicola, che in origine si trovava nella facciata di un palazzo lungo Corso Italia, è stata collocata in una cappella fino ad ora adibita a gabbiotto per la sicurezza. Cappella che quindi è stata riaperta ed ospita lo straordinario affresco, che come ha spiegato la dottoressa Paola Refice, si è appurato che è stato realizzato da Spinello.
Il gesto della famiglia Cini nei confronti del Fai e dell'arte ha emozionato tutti. Infatti come è stato spiegato Andrea amava l'arte, amava il patrimonio italiano ed era un estimatore dell'assocaizone. Così la famiglia ha pensato di realizzare un progetto seguendo ciò che lo aveva appassionato in vita. Andrea se ne è andato troppo presto ma il suo nome adesso è impresso nella cappella di San Francesco, vicino ad una creazione artistica, quell'arte che lui apprezzava tanto, oltre che nei cuori di tutti coloro che l'hanno amato.
Stamani erano presenti anche la Presidente Regionale della Toscana Sibilla della Gherardesca, il Soprintendente Agostino Bureca.